Giovanni Alberti, il giovane politico che dà ascolto ai ragazzi
«La mia idea era quella di dare un contributo attraverso una prospettiva diversa». A soli 18 anni, Giovanni Alberti è stato eletto consigliere comunale ad Anfo, in provincia di Brescia, nelle scorse amministrative. La motivazione che l’ha portato in Comune è semplice: «Mi faceva piacere dare un impatto pratico nell’immediato».
Studente del liceo scientifico, è stato rappresentante d’istituto durante gli ultimi anni scolastici e da lì ha capito che poteva provare a mettersi in gioco anche all’interno dell’amministrazione comunale: «Ero pronto ad affrontarla con la stessa energia». Il voto da parte dei coetanei è stato fondamentale, ma anche gli adulti hanno fatto la loro parte nell’elezione del giovane.
«Credo che mi abbiano votato anche per ammirazione, per vedere che cosa sarebbe potuto succedere e se avessi fatto qualcosa di diverso dalle solite proposte. Starà a me dimostrare se effettivamente è stata una scelta saggia». Uno dei suoi obiettivi primari di consigliere è quello di riuscire a promuovere determinati eventi per ragazzi all’interno del suo Comune, il tutto senza intaccare le tradizioni, che ammira e rispetta.
Progetti futuri
Il neo-consigliere lascia spazio anche ad altri interessi: «A fine mese inizierò l’università a Verona, studierò design digitale. Finché ho la possibilità di fare esperienze diverse e provare più cose possibili, non mi tiro indietro». Vista la giovane età, l’energia e il tempo sicuramente non mancano. Sul suo futuro politico, però, non ha ancora le idee chiare. «È presto per tirare le somme a riguardo. Finora la mia esperienza in politica non ha avuto un impatto negativo: se dovesse piacermi e se riuscissi ad apportare cambiamenti positivi, non vedo perché non dovrei proseguire e magari tentare di fare un passo in più».
La famiglia è contenta dei suoi risultati e appoggia la sua volontà di far parte dell’amministrazione di Anfo. «Sono consapevoli che ho interessi diversi rispetto agli altri ragazzi della mia età». Tuttavia, è proprio attraverso il suo nuovo incarico che riesce ad avvicinarsi di più ai suoi coetanei. «Mi sono ritrovato ad avere dibattiti con i ragazzi. Cerco di dare il mio aiuto e la mia opinione, facendo da tramite e avendo cura che l’opinione dei giovani non venga messa in secondo piano. È importante sentire anche la loro voce».
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