Valsabbia

Fonderie Mora, diffida ed esposto degli ambientalisti

Fumi, polveri odori e rumori al centro dell'esposto. Domani in Provincia la conferenza dei servizi per la procedura di rinnovo dell’Aia
AA

Una diffida alla Provincia ed un esposto alla Procura. Li hanno presentati in ordine sparso Gaia, Legambiente e Medicina Democratica: oggetto le Fonderie Mora, nel mirino, in particolare, emissioni moleste e cattivi odori.

A comunicarlo, alla vigilia della conferenza dei servizi che si terrà domani in provincia per la definizione del procedimento di rinnovo dell’autorizzazione integrata ambientale alle stesse Fonderie, sono stati gli stessi responsabili delle tre sigle nel corso della conferenza stampa indetta ieri.

«Emissioni e cattivi odori continuano - è stato ribadito, - e la situazione, rispetto a un anno fa, non sembra essere migliorata. Chiediamo alla Provincia di Brescia verificare il rispetto delle norme e la piena attuazione delle prescrizioni dell’Arpa. Siamo consapevoli che le Fonderie Mora costituiscono una importante risorsa economica per il territorio, ma l’operato dell’azienda deve svolgersi senza provocare problemi all’ambiente e disagi ai cittadini».

Sul punto il Broletto ha risposto in questi giorni, precisando che «il quadro delle criticità, pur necessitando di approfondimenti, deve essere ricondotto agli elementi richiamati da Arpa nel proprio parere e che devono essere verificati sulla base degli ulteriori elementi nel frattempo intervenuti», ricordando che i sottoscrittori della diffida potranno partecipare alla conferenza dei servizi di domani presentando memorie e documenti.

Sempre nel corso della conferenza stampa di ieri, Legambiente e Medicina Democratica hanno spiegato i contenuti dell’esposto depositato in Procura per «fumi, polveri, odori e rumori emessi da Fonderie Mora».

«Chiediamo alla magistratura inquirente di verificare la situazione - ha dichiarato il presidente del circolo Brescia est dell’associazione ambientalista, Raffaele Forgione, - valutando se possano essere individuati reati ambientali per i quali procedere».

Nessun commento, almeno per ora, dalla proprietà della fonderia, che già in più occasioni aveva peraltro evidenziato i numerosi interventi migliorativi degli impianti realizzati o in corso, nell’ambito di un radicale programma di rinnovamento tecnologico sostenuto da corposi investimenti finanziari. 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia