Fondazione Falck, scoppia il caso delle dimissioni del personale
«Nell’ultimo periodo alla Fondazione Irene Rubini Falck ci sono state una decina di dimissioni. Si tratta di personale altamente qualificato, compresi medici ed infermieri. Tutto ciò è frutto della gestione autoritaria del personale portata avanti dal presidente e dalla direttrice. È in atto una politica di sostituzione del personale? Con quale finalità?».
Così attacca la minoranza vobarnese di «Insieme per Vobarno», in una nota distribuita nei giorni scorsi in paese. Dopo la «marcia indietro» nella gestione della residenza «Le Farfalle» di Manerba, insomma, non si può dire che gli animi si siano «raffreddati» attorno alla storica struttura vobarnese.
«Questo clima di incertezza sta provocando una innegabile ricaduta negativa sulla qualità dell’assistenza agli ospiti - si legge ancora sulla nota -. Sono numerose al riguardo le segnalazioni di parenti che vogliono mantenere l’anonimato, ma non per questo sono meno gravi delle denunce esplicite». La questione dell’abbandono della rsa da parte del personale, che quest’estate avrebbe manifestato il suo disagio anche per iscritto alla direzione, è finita poi in un’interpellanza presentata al sindaco. Fra le altre questioni, Insieme per Vobarno paventa anche la carenza di medici che «potrebbe provocare, in caso di ispezione, la messa in forse del reparto cure intermedie, che deve sottostare a parametri ben definiti dall’Ats».
Il timore della minoranza è anche che «ciò che è uscito dalla porta possa rientrare dalla finestra», riferito al nuovo bando per la gestione de «Le Farfalle». Il sindaco Beppe Lancini parla di «polemica strumentale»: «In questi giorni stiamo concludendo le riunioni nelle frazioni per raccogliere le opinioni della popolazione e nessuno si è lamentato di come vanno le cose alla Irene Rubini Falck - ci ha detto -. Per attaccarci politicamente fanno un "caso" di qualche cosa che non esiste».
Anche la direttrice, esplicitamente tirata in ballo nella nota, si difende: «Non so di cosa parlano: un medico se n’è andato perché ha vinto un concorso pubblico per un ruolo da lui preferito, il direttore sanitario abbiamo dovuto sostituirlo dopo che è scaduta la convenzione, un gruppo di infermiere pugliesi di Altamura perché hanno trovato sistemazione vicino a casa. Insomma, si tratta di normalissimo turnover e noi continuiamo a fornire un servizio di eccellenza».
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