Fece da mangiare a Fred Bongusto e Mina: addio a Benedetto Girelli istrione dei fornelli
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Si chiamava Benedetto Maffio Boschi, ma per tutti era il Benedetto Girelli di Barghe, una leggenda nel mondo della ristorazione, non solo valsabbina. Se n’è andato ieri, a 92 anni. Nell’immediato dopoguerra, dopo una breve permanenza nell’osteria di famiglia, Benedetto intraprese la strada della ristorazione, quella vera. Accumulò esperienza a Venezia, poi decise di tornare al paese, intraprendendo un percorso che lo avrebbe portato al successo: cucina tipica alla quale aggiungere un tocco di raffinatezza. Ci riuscì grazie al suo carattere istrionico e con il determinante aiuto di mamma Lucia e della sorella Elisabetta, portando il suo locale, il “Bendetto Girelli” appunto, a livelli impensabili.
Nessuno di quelli che contavano passava da Barghe per recarsi o tornare da Campiglio senza fermarsi da Benedetto: cantanti e attori del calibro di Fred Bongusto, Mina, Ave Ninchi, Rosanna Schiaffino, il Mago Zurlì e Celentano, ma anche personaggi come Bruno Boni e intere generazioni di imprenditori valsabbini. E critici gastronomici: col grande Veronelli, allacciò rapporti di stima e amicizia, fino ad apparire con lui in tv, contribuendo a innalzare la fama del Bagoss, che definì «formaggio dell’amore». Ne siamo certi: anche fra gli angeli continuerà ad apparecchiare tavole.
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