Valsabbia

Dalla Valsabbia al Cern per «capire» la ricerca di base

Guida d’eccezione per la visita scientifica è stato Germano Bonomi, di Sabbio Chiese, associato all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare
A Ginevra.  Il nutrito gruppo di rotariani e ospiti davanti al Cern
A Ginevra. Il nutrito gruppo di rotariani e ospiti davanti al Cern
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Una cinquantina, fra soci del Rotary Valle Sabbia e ospiti, che nei giorni scorsi si sono recati al Cern di Ginevra, per un aggiornamento «di prima mano» su quanto sta accadendo alla ricerca di base. Fra loro, il presidente del sodalizio Giovanni Pasini ed il segretario Nicola Bianco Speroni, ma anche una nutrita pattuglia di imprenditori particolarmente interessati alle potenzialità di sviluppo di nuove energie che promettono grandi potenze e basso impatto ambientale.

Guida d’eccezione per la visita scientifica è stato Germano Bonomi, di Sabbio Chiese, professore associato di Fisica Sperimentale all'Università di Brescia e associato all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). Bonomi svolge la propria attività di ricerca al Cern di Ginevra, dove è membro del Collaboration Board degli esperimenti AEgIS e Alice e dove partecipa all'esperimento Athena, quello che ha intrappolato i primi atomi di anti-idrogeno.

Il tema dunque è l'antimateria: materia ed antimateria, quando si incontrano, spariscono entrambe «annichilendosi» e trasformandosi in qualcosa d’altro. Sostanzialmente, in questo modo, tutta la massa a disposizione può essere trasformata in energia, un processo molto più efficiente di quello che si ottiene «bruciando» petrolio e carbone, in cui viene liberata energia chimica, o uranio in cui viene rilasciata energia nucleare. «Tanto per fare un esempio, un grammo di antiprotoni può generare l'energia prodotta da circa 2000 tonnellate di benzina - ha riferito Nicola Bianco Speroni -. Facendo il "pieno" con questo grammo di antimateria potremmo percorrere, con un'auto dei nostri giorni, 20 milioni di chilometri. La Nasa ha calcolato che dieci milligrammi di antimateria sarebbero sufficienti a un reattore di positroni per far arrivare una navicella spaziale su Marte in 45 giorni». Suggestioni dalla visita al Cern, il più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle? Solo apparentemente la ricerca di base è lontana dalle applicazioni industriali o pratiche e ci sono tanti esempi a dimostrarlo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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