Dalla ragioneria alla natura: il sogno di Daniele è realtà
Per capire che la sua strada non erano né il ragioniere né il commercialista ci ha impiegato un poco, ma alla fine la passione della sua vita ha preso il sopravvento. Daniele Beltrami 28 anni, di casa a Ponte Caffaro è diventato ciò che voleva essere: un agronomo.
«Da sempre - dice infatti Daniele - avrei voluto frequentare un istituto agrario, ma vista la giovane età, e l’assenza di istituti di tal genere nelle vicinanze del mio paese, ho dovuto ripiegare su un diploma in ragioneria. Solo dopo una breve esperienza universitaria nella facoltà di economia e commercio, abbandonata quasi subito per entrare nel mondo del lavoro, e dopo tre anni passati come agente di commercio nel settore del fotovoltaico, ho capito che avrei dovuto seguire la mia passione principale e riprendere in mano le chiavi della mia vita».
Nel 2012 Daniele si iscrive al corso di laurea triennale in Scienze faunistiche alla facoltà di agraria dell’università di Firenze, e nel 2015 conclude il triennio con una tesi di laurea che riguardava «L’ analisi genetica della popolazione di stambecchi presente nel Parco Naturale Adamello Brenta». Ormai la strada era segnata e dopo la laurea triennale, nel 2017 arriva quella magistrale in Scienze e gestione delle risorse faunistico-ambientali.
A luglio, dopo aver superato l’esame di stato, l’iscrizione all’albo dei Dottori Agronomi di Brescia. Daniele è l’unico agronomo titolato nell’albo forestale della provincia di Brescia. Un ruolo che sino ad ora era ricoperto da un anziano radiologo che lo faceva a tempo perso per passione personale.
Daniele segue il progetto «Lepre Lombardia» in qualità di referente tecnico per la provincia di Brescia.
Per realizzarlo sono state scelte 10 lepri provenienti da 5 zone diverse di provincia e regione, munite in precedenza di un radio collare che serve alla raccolta dei dati. Grazie ai dati che verranno raccolti nei quattro anni di progetto si potranno aggiornare le conoscenze sullo stato di conservazione delle lepri, la loro capacità di adattarsi all’ambiente, ma anche la loro preferenza in fatto di erba medica di cui si nutrono.
Un progetto analogo Beltrami lo aveva già peraltro seguito relativamente ai camosci del Trentino. Contestualmente Daniele ha tenuto corsi di formazione e abilitazione per la caccia di selezione organizzati da Federcaccia Brescia. Una specializzazione che nonostante la sua passione per la gestione della fauna selvatica e dell’ambiente come agronomo, può permettergli di effettuare stime di danni alle coltivazioni o al bosco, causati da agenti atmosferici, dalla fauna selvatica, anziché progettare interventi di ripristino e miglioramento ambientale.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato