Come il borgo di Livemmo intende spendere i 20 milioni del Pnrr
«Qui stiamo bene, perché andare via? Adesso, poi, arriveranno tutti quei soldi e il paese potrà crescere. Ne siamo contenti». È ora dell’aperitivo e all’Hosteria di Ettore, a due passi dal municipio, Edoardo e Luca commentano la notizia. Livemmo riceverà dal Pnrr venti milioni per dare un futuro al borgo. Edoardo e Luca sono due giovani che hanno scelto di restare nel paese di origine. «Lavoriamo nei centri vicini, qui c’è tranquillità e non manca nulla di ciò che ci serve». Il sindaco di Pertica Alta, Giovanmaria Flocchini, annuisce. «Il nostro progetto - dice - è rivolto soprattutto ai giovani. Perché restino, ritornino, vengano a vivere qui. È una sfida e una scommessa sul futuro». Così difficile da far tremare i polsi: «Sono preoccupato, non lo nascondo. Io e i miei collaboratori sentiamo la grande responsabilità. Spendere bene i venti milioni entro il 2026 sarà una cosa complicata». La cifra, a fondo perduto, vale diciassette anni di bilancio comunale.
Il progetto per la rinascita di Livemmo, 196 abitanti sui 557 del Comune, è stato premiato dalla Regione come il migliore fra i 32 lombardi presentati sul bando per la rigenerazione culturale, sociale, economica dei borghi a rischio abbandono. A livello nazionale 420 milioni, 20 per ciascuno dei progetti pilota regionali. La proposta di Livemmo, in realtà, somma 18,5 milioni. Ma non è un documento definitivo. Ci sarà il passaggio al Ministero della Cultura per l’ok finale, abbastanza scontato.
I giovani
Il Comune ha un solo dipendente. La mole degli interventi e degli investimenti - da realizzare entro giugno 2026 - richiede uno sforzo amministrativo monumentale. «Ci appoggeremo alla struttura della Comunità Montana», spiega Flocchini, presidente dell’ente valsabbino. Il progetto, che si chiama Livemmo Borgo Cre-Attivo, prevede numerose opere per la riqualificazione di edifici e luoghi con l’intervento diretto del Comune. Tuttavia, una parte consistente chiama in causa i cittadini. «È forse la parte più difficile da realizzare - dice il sindaco - perché richiede un cambio di mentalità, uno sforzo di fiducia nel futuro».
È il capitolo degli incentivi: fondi per sostenere la nascita di attività nei settori del turismo, dei servizi, dell’agricoltura e del commercio; per ristrutturare gli immobili del centro storico, così da creare posti letto; fondi per attrarre nuove famiglie giovani.
Sostegno
«Il nostro obiettivo - commenta Flocchini - è creare opportunità per far crescere il tessuto economico e sociale. Non sarà facile. Siamo un paese piccolo, con metà abitanti anziani». Nel 2021 l’anagrafe ha segnato un +14, «ogni anno nascono 4-5 bambini. Esiste una certa volontà dei giovani di restare sul territorio. Dobbiamo aiutarli». Livemmo è sede di municipio, posta, dispensario farmaceutico, bancomat, cinque ristoranti-pizzerie, un negozio di alimentari (aperto su impulso del Comune). «Non siamo né un borgo morto né sperduto», sottolinea Flocchini con orgoglio. «Per dare un futuro ai piccoli paesi di montagna come il nostro è fondamentale la spinta dell’ente pubblico. Il progetto premiato dalla Regione - prosegue - è un percorso che avremmo comunque intrapreso. Certo, con tempi e fondi ben diversi». Entro maggio il Ministero della Cultura si esprimerà sulla concessione dei fondi, ma a Pertica Alta non si perde tempo: «Un’occasione così non ci ricapiterà più», commenta Flocchini. Ettore, l’oste, sorride: «Sono contento per Livemmo. Qui si sta bene, non ci sono le comodità di Brescia, ma nella vita esistono cose che contano di più. Come la serenità che si respira qui».
Le opere
I due grandi capannoni accanto al campo sportivo, dismessi da anni, saranno acquistati dal Comune che li trasformerà in centro congressi, uffici, spazi per le start up legate al turismo, all’artigianato, alle attività espresse dal territorio. Il vecchio municipio, che già ospita tre alloggi, sarà ristrutturato per ampliare l’accoglienza. Il Forno Fusorio verrà restaurato e valorizzato. Sono soltanto alcuni degli interventi previsti dal progetto per la rigenerazione di Livemmo. Un piano pensato rispettando l’ambiente, l’identità culturale e la vocazione economica del borgo. Le ingenti risorse non serviranno per nuovo cemento o infrastrutture, ma per sistemare l’esistente, cambiando magari destinazione. Creare servizi, occasioni di lavoro, motivi di attrazione turistica: questi gli obiettivi. Nell’introduzione al testo del progetto si dichiara la volontà di «restituire il giusto valore al patrimonio tangibile e intangibile, naturale e culturale, e di reinventarlo in chiave innovativa attraverso i nuovi strumenti tecnologici e secondo principi di sostenibilità».
In questo ambito si inserisce l’idea delle piste ciclopedonali che collegheranno Livemmo alla Malga Valsorda, al Forno Fusorio, a Odeno e a Belprato. Così come la caldaia a biomasse per riscaldare gli edifici pubblici e alcuni privati. È prevista anche la riqualificazione del centro sportivo. Fra le altre iniziative suggerite c’è la nascita di un Festival dell’arte a cui legare l’ospitalità degli artisti in immobili comunali. Qui, si legge, potranno «fermarsi ed esprimersi, trovare rifugio e nutrire il proprio senso estetico ed esporre le loro creazioni». Ma nel progetto si parla anche di un servizio di telemedicina. Insomma, il documento elaborato dal Comune di Pertica Alta (in collaborazione con il Gal Garda-Valsabbia) ha uno sguardo complessivo sulle necessità e sulle prospettive di un borgo che resiste, sottolinea il sindaco Giovanmaria Flocchini. E che non vuole mollare.
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