Cittadini contro la vendita del parco Baden Powell
Firme contro la cessione a privati di una fetta del parco Baden-Powell. Accade a Gavardo e in pochi giorni sono già sono già state raccolte 340 firme, ma altre, dicono dal comitato, sono in arrivo.
La petizione, stilata da un comitato spontaneo di cittadini, è stata depositata negli uffici municipali a Gavardo: «Intendiamo esprimere – vi si legge – la nostra contrarietà alla volontà dell’Amministrazione di vendere una porzione del parco, trasformandone l’attuale destinazione da servizio pubblico a verde privato. Il giardino, molto frequentato, è uno dei rari parchi attrezzati dell’intero territorio comunale – si ricorda – con una storia particolare che racconta di un’area tolta al degrado e all’abbandono e trasformata nel polmone verde di un quartiere abitato da numerose famiglie. Vi chiediamo quindi di sospendere e annullare la vendita».
Anche la minoranza di “Gavardo rinasce”, unita alla formazione che siede all’opposizione in Consiglio comunale, “Gavardo in movimento”, si schiera a favore della petizione e sostiene: «Il percorso decisionale appare decisamente illogico, irrituale e quantomeno strano, se non finalizzato a soli interessi molto specifici: la contropartita economica ipotizzata non giustifica assolutamente il venir meno della possibilità di utilizzo pubblico del 25 per cento di un parco attrezzato già esistente».
Da qui l’invito della minoranza «a sospendere la procedura di alienazione del parco prima dell’apertura delle eventuali offerte e a rivedere la decisione». Sulla questione, intanto, sembra farsi strada la possibilità di un ripensamento da parte dell’amministrazione comunale, possibilità che del resto era stata anticipata in una dichiarazione del sindaco, Emanuele Vezzola, al nostro giornale nei giorni scorsi.
Il sindaco Vezzola promette di tenere conto delle considerazioni ricevute e aggiunge: «Sarà mia premura porre all’attenzione della prossima Giunta un’ulteriore valutazione e approfondimento del tema, anche alla luce delle osservazioni avanzate in proposito dal capogruppo di “Gavardo in Movimento”».
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