Valsabbia

Chiese prosciugato per 1 km: centrale di Carpeneda nel mirino

L'impianto non consentiva il minimo deflusso vitale delle acque, sanzione dei Forestali: «Compromessa l'opera di ripopolamento ittico»
Carabinieri Forestali - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Carabinieri Forestali - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Mancava il deflusso minimo vitale, con conseguenze pesanti anche per l'intervento di ripopolamento della fauna ittica in atto ad opera della Provincia. Per questo il controllo messo in atto dai Carabinieri Forestali a carico della centrale idroelettrica di Carpeneda di Vobarno, lungo il Chiese - di suo regolarmente autorizzata alla derivazione delle acque pubbliche in forza di una concessione regionale - si è concluso con una serie di sanzioni amministrative.

Un provvedimento che si è accompagnato con l'immediato ripristino del deflusso previsto, reso tanto più urgente dal fatto che si era generato il prosciugamento di un tratto del fiume Chiese della lunghezza di circa 1.300 metri posto immediatamente a valle della derivazione stessa.

«Oltre a costituire violazione delle norme di polizia idraulica - spiegano in una nota i Carabinieri Forestali -, il mancato deflusso minimo vitale costituisce una grave minaccia per gli equilibri ecologici dell’ambiente fluviale che, oltretutto, proprio in quel tratto è stato recentemente oggetto di un ripopolamento di fauna ittica ad opera della Provincia di Brescia, la cui efficacia risulterà certamente compromessa».

I controlli, che risalgono a martedì scorso, seguono a poche settimane quelli eseguiti, sempre dai Carabinieri Forestali di Vobarno, il 7 gennaio, quando l'impianto di depurazione delle acque dello stesso Comune aveva portato allo sversamento di reflui fognari non trattati nel fiume tramite scarico d'emergenza che si era attivato senza motivo. Nel corso del controllo, inoltre, erano state rilevate anche irregolarità nella tenuta dei registri obbligatori relativi alla gestione dei fanghi di depurazione, che avevano portato ad alcune sanzioni amministrative previste dal Testo Unico Ambientale.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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