Casto celebra Sonny Colbrelli, ragazzo di paese ora campione
Una stele ricordo per l’impresa, ma soprattutto per l’uomo e il campione. Il suo paese natale, Casto rende omaggio al suo bambino prodigio, il ragazzo cresciuto e consacrato campione con la vittoria alla Parigi-Roubaix. Il sindaco del paese valsabbino Diego Prandini ha ufficializzato ieri la consegna di una targa commemorativa al «Cobra», soprannome sportivo del trentunenne quest’anno pure campione d’Italia e d’Europa con un consiglio comunale straordinario.
La storia del ragazzo di paese
Si è parlato della sua prima corsa in mountain bike al campo del paese, dove si capì che doveva abbandonare il calcio per esprimersi sulle due ruote e di come, con il supporto della sua famiglia che lo ha sempre sostenuto sia riuscito a coltivare la sua passione ed il suo talento. Presente anche il suo primo allenatore, Frapporti, che ha ricordato il Sonny ragazzo e la sua dedizione e attenzione fin dalle categorie giovanili. «Il ringraziamento più grande va sempre ai miei genitori che mi hanno sempre seguito con giudizio ed a mio nonno che mi ha dato il via, oltre alla mia compagna Adelina che non ha mai smesso di credere in me e condivide con me la vita del corridore» ha detto Sonny, con la voce rotta dall’emozione.
La festa
È poi proseguita con l’inno nazionale suonato dalla banda cittadina e la rivelazione, sotto un drappo che intrecciava la bandiera tricolore e quella europea (a ricordo delle altre due grandi vittorie stagionali), di un pezzo di pavé costruito ad hoc e un monumento realizzato dalla Fer- Mont di Villanuova sul Clisi (in rappresentanza ieri all’inaugurazione c’era la figlia del titolare, Martina) «A ricordo dell’impresa sportiva sul pavé di Roubaix, affinché sia da esempio di costanza e tenacia per le generazioni future». «Ho realizzato un sogno, ho avuto momenti di difficoltà - ha detto Colbrelli - ma vedere tutto questo affetto da parte della mia gente e tanti bambini in bicicletta mi riempie di gioia. Come ce l’ho fatta io, un giorno, potrete farcela anche voi, sognare non costa nulla».
A conclusione della celebrazione il Cobra di Casto ha pedalato con i tanti piccoli fan accorsi all’evento per poi dedicarsi a selfie e autografi. La giornata, ha messo in luce, ancora una volta, la grande umanità di un campione che, pur essendo fra i primi 5 al mondo, gioisce per le cose più semplici che lo sport può regalare: la passione di un bambino, l’affetto dei propri tifosi e il ringraziamento della propria terra d’origine mai dimenticata.
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