Casa di riposo di Gavardo, la polemica non si placa
Sulla vicenda della revoca del consiglio di amministrazione della Fondazione La Memoria, Ats Brescia esprime il suo dissenso rispetto alla decisione assunta dal commissario prefettizio Anna Pavone. Lo fa con una lettera a firma del direttore generale Carmelo Scarcella, nella quale si fa notare che «la nomina sindacale dei membri del cda di una fondazione è di mera designazione e non comporta l’instaurazione di un mandato fiduciario con rappresentanza, non vi è vincolo di mandato tra il nominante (cioè il sindaco) e i nominati, e la durata in carica del cda è svincolata dal mandato del sindaco ed è normata esclusivamente dallo statuto della fondazione stessa».
Il direttore generale di Ats cita al riguardo una recente sentenza del Tar. «Il potere di scioglimento - sostiene Scarcella - è riconosciuto ad Ats Brescia». Da qui l’auspicio che «ogni ulteriore provvedimento venga adottato previo confronto con Ats, nel rispetto di ruoli e competenze».
Anna Pavone, da noi contattata, sceglie il no comment, confermando soltanto di aver ricevuto la lettera di Scarcella, e di averne preso atto. Le motivazioni alla base della decisione di procedere all’azzeramento e alla sostituzione dei vertici della Memoria, del resto, sono riscontrabili nel decreto di revoca promulgato nei giorni scorsi, nel quale si evidenziava, tra l’altro, «il venir meno della fiducia» nel rapporto con il cda, «sia per elementi di giusta causa, sia all’interno di una valutazione» della quale il commissario rivendica la piena discrezionalità.
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