Canti da osteria, un patrimonio culturale da non perdere
Cantare insieme. Affidare alla voce le proprie emozioni, nel chiuso delle pareti di un luogo familiare, di un ritrovo rassicurante. Intonare cori che dicono d’amore, di semplici felicità quotidiane, o che si fanno strumento di sfottò beffardi, o che ancora sanno rivelare a sorpresa, tra le pieghe, una vena sottile di rabbia. Il canto da osteria è una forma di cultura tutt’altro che trascurabile ma che purtroppo, come spesso accade, si sta lentamente perdendo.
Si tratta di un patrimonio prezioso che va invece salvaguardato e tramandato, consentendo di riscoprire nella sua ricchezza questa peculiare modalità espressiva della civiltà contadina. Sono convinti di ciò a Vallio Terme, dove Comune e Pro loco si sono uniti per allestire la prima edizione della Rassegna dei canti da osteria: un evento che si intende ripetere ogni anno, con l’ambizione di farne un appuntamento prestigioso a livello nazionale. L’iniziativa è in programma sabato e vedrà la partecipazione di una decina di gruppi corali, provenienti da cinque regioni del nord Italia: oltre che dalla Lombardia, le «squadre di canto» arriveranno da Piemonte, Veneto, Trentino ed Emilia Romagna.
A esibirsi saranno il Gruppo spontaneo Val Germanasca e Val Pellice, dalla provincia di Torino, il padovano Duo d’Altrocanto, i trentini Cantori da Verméi, il Gruppo spontaneo Farini di Piacenza, i lecchesi del Cantà Promaàn; con loro, gli ensemble bresciani Cantori di Sabbio Chiese, i Vocali dell’Agna da Vobarno, i Cantori di Serle, i Contradaioli di Manerba e, a far gli onori di casa, i Cantori di Vallio. I gruppi cominceranno a proporre il loro repertorio dalle 18 per le strade del paese e nei locali che hanno aderito alla manifestazione, eredi delle osterie di un tempo: il bar Centrale, il bar Oliver e la locanda Ferandi.
Alle 21, nel piazzale degli Alpini, il gran finale, con il concerto di tutte e 10 le squadre di canto. Sempre nel piazzale degli Alpini, dalle 19, funzionerà uno stand gastronomico, curato dalla Pro loco in collaborazione con le associazioni di volontariato valliesi, all’insegna di specialità tipiche. Non mancherà neppure (e come poteva essere altrimenti?) sua maestà lo spiedo.
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