Valsabbia

Caccia proibita: sequestrati centinaia di volatili protetti

Due cacciatori sono stati denunciati per bracconaggio: il primo sorpreso con un imponente impianto di cattura ad Agnosine, il secondo a Fornaci
Nella foto d'archivio un uccello finito in una rete proibita
Nella foto d'archivio un uccello finito in una rete proibita
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Un bracconiere recidivo e molto organizzato e un venticinquenne con la passione per le reti da caccia. Sono le due persone denunciate per bracconaggio. Il primo, un sessantaduenne residente a Lumezzane, è statao sorpreso ieri dai carabinieri Forestali di Vobarno mentre esercitava l'uccellagione in località Binzago di Agnosine.

L’uomo, essendo già stato processato e condannato per la stessa condotta, era privo di licenza di caccia ed è quindi stato denunciato per il reato di furto aggravato ai danni dello Stato, per il quale rischia la reclusione da due a sei anni.

Il bracconiere aveva realizzato un imponente impianto di cattura vicino al proprio appostamento di caccia, installando cinque richiami acustici elettromagnetici con sistema di amplificazione del suono e di circa 100 metri di reti a tramaglio nelle quali erano già rimasti impigliati 13 esemplari di uccelli selvatici. Nelle vicinanze delle reti aveva inoltre collocato, per attirare gli uccelli simili, svariate gabbiette contenenti 76 esemplari di avifauna appartenente a specie protette, illecitamente detenuti in quanto privi di anello identificativo.

Altri 22 esemplari vivi e 244 esemplari morti, già spiumati e congelati, di uccelli protetti, derivanti da cattura nell'ambiente naturale, sono stati poi rinvenuti nel corso della successiva perquisizione domiciliare. I carabinieri hanno trovato e sequestrato altre 5 reti da uccellagione, 2 trappole a scatto tipo prodina ed 1 gabbia a trappola per la cattura di mammiferi. L'avifauna viva veniva liberata sul posto, ad eccezione di sette esemplari che sono stati consegnati ad un Centro di Recupero Animali Selvatici per la riabilitazione.

Nel corso della mattinata, invece, i carabinieri Forestali di Brescia e del Soarda (Sezione Operativa Antibracconaggio e Reati in danno degli Animalihanno) hanno individuato a Fornaci un venticinquenne con una rete installata in un campo di mais. L’uomo è stato trovato in possesso di altre 25 reti, 63 trappoline tipo sep, 3 richiami acustici, 8 esemplari di avifauna protetta e 178 esemplari di fauna protetta morti contenuti in un freezer.

Ma soprattutto il bracconiere deteneva un fucile e circa 300 munizioni di tipo spezzato senza alcuna autorizzazione alla detenzione. Pertanto oltre ad essere stato denunciato per i reati previsti dall'art. 30 c. 1 l. b-h-e della legge 157/92 e per porto abusivo d'armi da fuoco, è stato denunciato anche il proprietario del fucile per mancata custodia di armi.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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