Valsabbia

Bretella a tempo di record: Alone di Casto non è più isolata

In meno di un mese dalla frana costruito il bypass che consente di ricollegare la frazione
I lavori per la bretella di Alone di Casto - © www.giornaledibrescia.it
I lavori per la bretella di Alone di Casto - © www.giornaledibrescia.it
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Detto, fatto. In meno di un mese la bretella lungo la Comunale che unisce il paese di Casto alla sua frazione Alone è stata realizzata. Il piccolo centro dove abitano un centinaio di anime infatti, da sabato è tornato ad essere raggiungibile anche con le normali autovetture. Era il 23 novembre quando la pioggia incessante ha fatto collassare parte della parete che sovrasta la Comunale, seppellendola sotto decine di metri cubi di lignite, alcune centinaia di metri prima dell’ingresso in paese.

Il rischio che precipitasse altro materiale era elevato, in quantità di gran lunga superiore, così dopo lo sgombro del materiale la strada era rimasta chiusa. Da quel momento la frazione la si poteva raggiungere solo a piedi, oppure percorrendo la vecchia via fra la parte alta dell’abitato e la Valle Duppo, buona solo per i piccoli fuoristrada. La soluzione è stata progettata in municipio dove, visti i tempi e i costi necessari per intervenire direttamente sulla parete alta una trentina di metri, hanno pensato di risolvere il problema alla radice, baypassandolo deviando la strada, facendola passare dove un’eventuale ed ulteriore frana non sarebbe più un pericolo.

Il sistema utilizzato è stato quello della «tombintura»: un grosso tubo è stato posato sul greto del «Canàl del Diàol», che obbligava la vecchia strada ad uno stretto tornante, sopra è stata scaricata una gran quantità di ghiaia e su quella è stato costruito il nuovo passaggio. Per ora è in terra battuta, in attesa del naturale assestamento prima di poter procedere all’asfaltatura. Lavori eseguiti a tempo di record.

Gli abitati di Alone e non solo quelli, ne siamo certi, festeggeranno come non mai, riscaldando i pannicelli di Gesù Bambino e anche i loro cuori, col tradizionale «siver» (falò) accanto alla parrocchiale di San Lorenzo, la notte di Natale.

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