Bracconiere recidivo bloccato con uccelli, trappole e richiami
Continua a cacciare. E, nonostante i guai con la legge, continua ad ignorarne le regole. É stato arrestato nelle scorse ore dai Carabinieri forestali delle stazioni di Idro, Vobarno e Bagolino il 47enne di Pertica Alta che nei boschi della Valsabbia aveva allestito quello che i militari hanno definito «l’imponente sito di trappolaggio che il bracconiere aveva allestito dei boschi, costituto da ben 177 trappole tipo archetto e n. 6 reti da uccellagione della lunghezza complessiva di oltre 60 metri, nei pressi delle quali aveva inoltre collocato alcune gabbiette contenti richiami vivi di palese cattura nell’ambiente naturale, appartenenti a specie particolarmente protette dalla Convenzione di Berna».
A lui vengono contestati i reati di furto aggravato nei confronti dello Stato essendo la fauna patrimonio indisponibile, e maltrattamenti degli animali dato che gli archetti non uccidono subito gli uccelli catturati ma li costringono ad una lunga agonia.
I Carabinieri forestali si sono appostati nella vegetazione e hanno bloccato l’uomo mentre recuperava i volatili, una trentina, rimasti intrappolati nelle reti. Nella perquisizione domiciliare che è seguita i militari dell’Arma hanno trovato in casa dell’uomo altre reti, ulteriori archetti e trappole tipo sep. Tutto materiale che è stato sequestrato. Per l’uomo, già arrestato nel 2013, sono stati disposti gli arresti domiciliari su disposizione della Procura della Repubblica in attesa dell’udienza di convalida. L’operazione si inserisce nell’ampia campagna avviata dai Carabinieri forestali di Brescia e delle stazioni del territorio dalla fine dell’estate per contrastare e reprime i reati in materia venatoria che tanto danno arrecano alla fauna selvatica e a tutti i cacciatori che praticano la passione venatoria nel pieno rispetto delle regole.
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