Valsabbia

Bagolino ha un nuovo geometra: l’ha trovato a Lamezia Terme

Stefano Bongiovanni ha 45 anni. Copre il posto vacante da luglio ed è stato l’unico candidato al bando
Stefano Bongiovanni con il sindaco di Bagolino Gianzeno Marca - Foto © www.giornaledibrescia.it
Stefano Bongiovanni con il sindaco di Bagolino Gianzeno Marca - Foto © www.giornaledibrescia.it
AA

Si chiama Stefano Bongiovanni, ha 45 anni, è di Lamezia Terme. Da settembre è il nuovo geometra comunale di Bagolino, che ne era rimasto sprovvisto improvvisamente a luglio a causa della prematura scomparsa del compianto Mario Geroldi. Ora, nella città della montagna bresciana, tutti se lo coccolano perché non gli venga nemmeno l’idea di potersene andare: «Siamo disposti a fare un bando per trovargli la morosa qui in paese» arrivano a dire in municipio.

Ma andiamo con ordine. Parliamo di queste figure professionali alla luce di quanto emerso a Livemmo nei giorni scorsi, e cioè che i comuni lamentano una cronica mancanza delle figure professionali adatte a gestire i fondi in arrivo del Pnrr, a rischio anche per i tempi troppo stretti per la gestione dei progetti.

«È stato un colpo di fortuna: Stefano è salito a Bagolino dalla cittadina calabrese per partecipare al nostro bando, ha superato brillantemente la selezione e l’abbiamo assunto» ci dice Gianzeno Marca, il sindaco di Bagolino. Quello che non ci dice subito è che Bongiovanni era l’unico candidato. A questo punto però interviene Walter Ferrazza, che non solo è presidente del Parco Naturale Adamello Brenta e sindaco del piccolo Comune trentino di Bocenago, ma nel suo ruolo di ingegnere civile ed ambientale è anche la figura esterna che in municipio a Bagolino supporta il RUP (Responsabile Unico del Procedimento). Ferrazza ha la scrivania adiacente a quella del geometra: «Non l’unico, ma il migliore» precisa. La sostanza non cambia: perché Bagolino potesse dotarsi nuovamente della figura del geometra comunale, il candidato ha dovuto arrivare da molto lontano.

Ma cos’è che rende poco appetibile ai tecnici nostrani, che non mancano di sicuro, di accettare questo ruolo nel pubblico? «Fondamentalmente due cose – a spiegare è ancora Ferrazza -: gli stipendi che non sono all’altezza di quelli del settore privato, ma ancora prima a pesare è il carico di grandi responsabilità che il ruolo richiede».

La realtà a Lamezia Terme deve essere un poco diversa, perché Stefano Bongiovanni, padre di un figlio che presto potrà raggiungerlo, ha lavorato a lungo nel settore privato, scegliendo poi di abbandonare la sua terra. Prima un incarico a tempo determinato nella Bergamasca, ora a Bagolino, dove al momento dice di trovarsi bene. «E qui noi adesso ce lo teniamo - afferma Marca -. Gli abbiamo trovato casa e l’abbiamo aiutato nel trasloco, penso che gli insegneremo anche a sciare. Il suo arrivo è anche la dimostrazione che mettendosi in gioco, magari lontano da casa è vero, ma il lavoro, anche di buon livello, lo si trova».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato