Al via i lavori per la tratta di collettore e pista ciclabile
Sei chilometri e mezzo di tubo. Sono quelli che mancano fra Anfo e Ponte Caffaro per completare l’intero collettamento fognario per la media e alta Valle Sabbia e portare tutti i reflui alle due linee di depurazione di Sabbio Chiese.
Un progetto che punta al suo completamento, tra aspettative e certezze. I lavori cominceranno a metà novembre e, salvo complicazioni, andranno avanti per trenta mesi. Finiti quelli, lungo la stessa tratta e almeno in parte proprio dove passerà il collettore, verrà realizzata una pista ciclopedonale. Per il collettamento e per la contestuale posa di un acquedotto che servirà a mitigare la «sete» degli abitati di Anfo e Ponte Caffaro, comprese le piccole frazioni che stanno nel mezzo, verranno investiti 6,2 milioni di euro: circa 4,6 a carico di A2A Ciclo Idrico, il resto arriverà dal programma interventi «Uato», finanziato in parte da Regione Lombardia.
I lavori sono stati affidati all’impresa Duci di Vilmore di Scalve. L’intervento è stato suddiviso in tre lotti. Il primo da Anfo fino alla località Liperone si svilupperà su sentieri esistenti fino alla Rocca d’Anfo, proseguirà per un tratto «in versante» prevedendo la realizzazione di un’apposita pista, per poi attraversare terreni pianeggianti per lo più privati, prima di un tratto «a lago». Anche il secondo lotto da Liperone fino al confine col territorio di Bagolino prevede tratti su pista, altri lungo sentieri già esistenti e in parte «a lago».
L’ultimo tratto è quello che servirà a raggiungere il depuratore di Ponte Caffaro e verrà interrato lungo sentieri naturalistici già presenti. La nuova tratta, nel complesso, servirà ad eliminare sia l’obsoleto depuratore di Ponte Caffaro, sia gli scarichi a lago ancora esistenti, fino al confine col Trentino. Lungo la stessa tratta, con le opportune deviazioni, in parte ancora da pianificare, verrà poi realizzata una pista ciclopedonale.
Non una chimera come lo era stato per il tratto fra Anfo e Idro, annunciata e mai realizzata. In questo caso, infatti, sono già stanziati 3,5 milioni di euro che serviranno anche per proteggere pedoni e ciclisti dal rischio, in alcuni punti, di costanti cadute di massi.
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