Valcamonica

Val Palot, nel 2022 rinasceranno i boschi cancellati dalla Vaia

In primavera comincia a Pisogne l’opera di rimboschimento in due aree da 18 e 3 ettari a rischio frane e valanghe
  • Alberi a terra in Val Palot, spazzati dalla tempesta Vaia
  • Alberi a terra in Val Palot, spazzati dalla tempesta Vaia
    Alberi a terra in Val Palot, spazzati dalla tempesta Vaia
  • Alberi a terra in Val Palot, spazzati dalla tempesta Vaia
    Alberi a terra in Val Palot, spazzati dalla tempesta Vaia
  • Alberi a terra in Val Palot, spazzati dalla tempesta Vaia
  • Alberi a terra in Val Palot, spazzati dalla tempesta Vaia
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  • Alberi a terra in Val Palot, spazzati dalla tempesta Vaia
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  • Alberi a terra in Val Palot, spazzati dalla tempesta Vaia
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  • Alberi a terra in Val Palot, spazzati dalla tempesta Vaia
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  • Alberi a terra in Val Palot, spazzati dalla tempesta Vaia
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  • Alberi a terra in Val Palot, spazzati dalla tempesta Vaia
    Alberi a terra in Val Palot, spazzati dalla tempesta Vaia
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  • Alberi a terra in Val Palot, spazzati dalla tempesta Vaia
    Alberi a terra in Val Palot, spazzati dalla tempesta Vaia
  • Alberi a terra in Val Palot, spazzati dalla tempesta Vaia
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  • Alberi a terra in Val Palot, spazzati dalla tempesta Vaia
    Alberi a terra in Val Palot, spazzati dalla tempesta Vaia
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La tempesta Vaia, tre anni fa, ha raso al suolo una parte dei boschi della Val Palot. Oggi, per quei boschi, è tempo di rinascere. Nella prima parte del 2022 sarà infatti messo in atto un progetto di rimboschimento in due aree.

La prima, grande 18 ettari, è in località Fontana Sesa e la seconda, da 3 ettari, nei pressi del Roccolo di Italo. Nelle scorse settimane si sono svolti i lavori di recupero e pulizia del bosco, per sgomberare il terreno dalle piante schiantate.

Dopo il disgelo, in primavera, prenderà il via la rinaturalizzazione del bosco, con un’operazione sia di rimboschimento sia di rinforzo dei versanti, con opere di ingegneria naturalistica posando paravalanghe e palificazioni. L’obiettivo non è solo di tipo paesaggistico e ambientale, ma è anche una questione di sicurezza: l’intervento permetterà infatti di assicurare la strada e le abitazioni sottostanti. L’assenza di alberi, infatti, in inverno mette in pericolo l’area per le valanghe e nel resto dell’anno, in particolare in primavera, per le frane.

Per realizzare l’intervento la Regione ha messo a disposizione 150mila euro. «La pulizia del bosco è effettuata da due ditte boschive, mentre la rinaturalizzazione dal consorzio forestale - spiega l’assessore Nicola Musati -. Nell’area di Fontana Sesa la Comunità montana ci ha comunicato la possibilità di ricostruire il bosco e ci siamo subito attivati, anche per i pericoli che insistono sulle abitazioni e sulla strada sottostante». A minacciare i boschi della Val Palot è anche il bostrico: della decina di aree compromesse sul Sebino, nove sono su territorio pisognese, in Val Palot. Per questo sono stati concessi 350mila euro alla Comunità montana per interventi di rimozione delle piante e pulizia del sottobosco.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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