Valcamonica

Usura e riciclaggio, arrestato uomo di Darfo

Un’operazione dei carabinieri contro usura, estorsione e riciclaggio ha coinvolto un uomo di Darfo e due persone di Pisogne.
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Si è svolta un’operazione dei carabinieri della Compagnia di Sondrio, guidati dal capitano Claudio de Leporini, volta a smantellare un’organizzazione di almeno quattro persone dedita a usura, estorsione e riciclaggio fra le province di Sondrio, Brescia e Bergamo.

Eseguiti un ordine di custodia cautelare in carcere e due obblighi di dimora, indagata una quarta persona in stato di libertà. Otto le vittime finora accertate di cui quattro hanno collaborato con gli investigatori. Il tasso d’interesse imposto era del 10% mensile, pari al 120% annuo. In queste ore sono in corso perquisizioni e sequestri di 14 immobili e 4 conti correnti riconducibili al gruppo.

La custodia cautelare in carcere riguarda un uomo, Fausto Faglia classe 1940, residente a Darfo Boario Terme, ragioniere in pensione;  le due misure con obbligo di dimora sono invece a a carico di A. T., classe 1935, residente a Pisogne e pensionato e L. R., donna classe 1956, residente a Pisogne, commerciante. Una quarta persona è stata sottoposta ad indagini. I reati contestati a tutti sono di usura, estorsione e riciclaggio continuati e in concorso tra loro.

L’indagine è iniziata nel gennaio 2011 a seguito della denuncia sporta da un libero professionista di Sondrio che ha raccontato di essere sotto usura ormai da più di 10 anni e, a fronte di un prestito di circa 200.000 euro, di aver già consegnato all’usuraio circa 600.000 euro, vedendosi costretto anche a vendere 2 case di sua proprietà per far fronte alle richieste di pagamento dell’uomo.

I Carabinieri, iniziate le indagini hanno subito trovato riscontro alla versione dell’uomo, appurando la continua e incessante attività di prestito di denaro messa in atto dal pensionato con il concorso delle altre 3 persone; il tasso usuraio richiesto era per tutti i “clienti” del 10% mensile (120% annuo) salvo, di tanto in tanto, prestare denaro con piccoli sconti (8% mensile). Nel corso delle indagini sono state accertate altre 7 vittime (oltre al denunciante iniziale).

Il patrimonio posto sotto sequestro preventivo consiste in 14 immobili e 4 conti corrente riconducibili al gruppo. Nonostante l’ingente patrimonio accumulato negli anni, il Faglia era completamente sconosciuto al Fisco: si dichiarava nullatenente, percepiva una pensione minima ed anche un assegno sociale dall’Inps di circa 630 euro mensili, per cui dovrà rispondere anche di truffa aggravata ai danni dello Stato.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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