Una guglia dell'Adamello per la partigiana Rosi Romelli
Una nuova, impegnativa quanto suggestiva via per arrivare in Adamello parla di Rosi Romelli, la partigiana dell’Alta Valle che a 14 anni correva da un capo all’altro delle montagne per portare notizie e viveri a chi se ne stava nascosto fra le cime.
Per l’anziana signora di Sonico (ha 86 anni), cui da poco è stato dedicato il libro «Il racconto di Rosi», è arrivata un’altra emozione: un alpinista suo compaesano ha scoperto qualche settimana fa un nuovo accesso per l’Adamello e ha deciso di dedicare a lei una guglia finora mai conosciuta.
Protagonista dell’impresa è Corrado Madeo, che ha aperto un inedito percorso per la salita tra il corno del Lago e il Cristallo, nella conca del Baitone, proprio sopra il rifugio Tonolini.
Nessuno finora era a conoscenza della presenza dello sperone roccioso, che è stato denominato «punta Rosi», in onore della staffetta partigiana che attualmente abita a Brescia.
«Il racconto di Rosi», disponibile in Comune a Cevo e all’Anpi, parla della 54esima brigata Garibaldi in cui la donna militava, dei pericoli e delle sofferenze di chi ha vissuto la Seconda guerra mondiale. Oggi, a memoria perenne, c’è anche la guglia Rosi.
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