Valcamonica

Un camuno a guardia dei sepolcri di re e regine

L'esinese Valter Cotti Cometti è responsabile bresciano delle Guardie d'onore alle reali tombe del Pantheon.
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Chi è stato a Roma e ha visitato il Pantheon probabilmente non le avrà notate. I turisti sembrano più rapiti dall'architettura del tempio d'epoca romana e, soprattutto, dalla sua maestosa cupola, con l'oculus che convoglia la luce all'interno. A guardia delle sepolture «con la corona» presenti nel Pantheon ci sono però le «Guardie d'onore alle reali tombe», istituto nazionale fondato nel 1878 i cui membri vegliano sui sepolcri di Vittorio Emanuele II, di Umberto I e della regina Margherita.

Sono circa 5mila gli aderenti, provenienti soprattutto dal Lazio, ma molti anche dalle altre regioni. Tra questi ci sono 35 bresciani, sia uomini che donne: il loro responsabile è il 50enne camuno Valter Cotti Cometti di Esine, dirigente della Terapia intensiva cardiologica dell'ospedale di Valcamonica.

Cotti Cometti, alcune volte all'anno dismette il camice da medico valligiano e indossa l'uniforme da guardia d'onore al Pantheon romano. Una passione che coltiva dal 2010 e che già nel febbraio 2012 lo ha portato a ricevere la medaglia al merito di servizio, per «aver adempiuto ai doveri di Istituto dimostrando speciale zelo e dedizione nell'effettuare, anche con sacrificio personale, il maggior numero di servizi»; dall'ottobre 2012, poi, è alla guida della delegazione di Brescia.

«Scendo a Roma almeno tre volte l'anno - racconta il medico camuno - e presto trenta ore di servizio. La mia adesione è dettata da due motivi: dalla serietà dell'istituto che, lungi dall'essere un partito o un movimento politico monarchico, rappresenta la più antica associazione d'Arma italiana, e dalla mia personale fede monarchica, assolutamente disgiunta dalle questioni dinastiche italiane». Cotti Cometti non è solo il responsabile delle Guardie d'onore, ma è anche alpino vice capogruppo dell'Ana di Fiume in esilio e socio dell'Unione monarchica italiana.

L'istituto non garantisce solo il servizio all'interno del monumento romano, ma in qualità di associazione d'arma erede dei combattenti e dei caduti delle guerre per l'Indipendenza e l'Unità d'Italia organizza e partecipa alle cerimonie patriottiche nazionali. Tra le iniziative programmate nel Bresciano, il 14 aprile è prevista una giornata di studio sulle decorazioni militari e civili al museo storico del Nastro Azzurro di Salò, mentre il 23 giugno le Guardie nostrane parteciperanno alla cerimonia in ricordo del 154esimo anniversario della battaglia di San Martino e Solferino. «Sono una persona semplice, un cultore di vari interessi, tra cui la storia, e impegnato nel sociale - conclude -. Ritengo doveroso rappresentare e trasmettere i nobili valori dell'amor di Patria con un'intensa opera di testimonianza che attragga giovani di indubitabile fede patriottica anche se non monarchica. Un'opera di rieducazione a quegli ideali che nel Risorgimento portarono all'unità della Patria».

Giuliana Mossoni

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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