Ultrasuoni sul terreno dopo lo sprofondamento ai laghetti
Così come per un vero e proprio paziente, anche per i fenomeni carsici di Esine è il tempo degli esami «radiologici».
Per capire l’entità dei danni e i possibili nuovi sprofondamenti di terreno - come quello del diametro di dieci metri che si è verificato venerdì scorso nell’area dei laghetti - sono al lavoro i geologi, che stanno utilizzando dei moderni sistemi a ultrasuoni.
Il principio è lo stesso della risonanza magnetica per gli uomini: vengono inviate delle onde sonore nel sottosuolo, per individuare se ci sono delle cavità sotto il piano calpestabile.
In particolare le indagini si concentrano nella zona del campo sportivo e in via Grigna, dove scorrono anche le tubature della fognatura e del collettore.
Tutti i dettagli sull'edizione del Giornale di Brescia in edicola oggi, 8 gennaio 2019, scaricabile anche in formato digitale.
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