Uccidono camosci, nei guai bracconieri camuni
Gli uomini della stazione della Forestale di Pieve di Bono hanno sentito nitidamente gli spari. Hanno così individuato l’area nella quale andare a cercare chi aveva abbattuto due esemplari di camoscio, una femmina ed il suo piccolo. A quel punto hanno chiesto l’intervento dell’elicottero della Provincia autonoma di Trento, il cui volo sulla zona ha portato alla scoperta del «misfatto» e dei suoi autori, che sono stati denunciati.
Il fatto è accaduto nel pomeriggio di ieri, domenica, attorno alle 15 in località Laghi Neri, a 2mila metri di quota, nel territorio comunale di Daone, in provincia di Trento. Lassù, in violazione delle norme di legge che disciplinano l’attività venatoria, erano all’opera quattro cacciatori della vicina Valcamonica. Gli uomini della Forestale erano impegnati in una ordinaria attività anti-bracconaggio, un fenomeno che purtroppo è duro a morire.
Allertati dagli spari, hanno fatto scattare l’operazione che ha condotto al sequestro dei due animali abbattutti (poi consegnati ad una locale associazione di cacciatori), delle armi utilizzate dai bracconieri ed alla denuncia dei quattro cacciatori camuni.
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