Valcamonica

Treno troppo pieno, scatta lo sciopero del biglietto

Una sola carrozza per studenti, lavoratori pendolari e turisti verso la Valcamonica: per protesta c'è chi rifiuta di pagare il biglietto
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"7,60 euro per un viaggio in piedi, vergogna!". Il messaggio è inequivocabile, Lara lo affida a facebook per lamentarsi dell'ennesima trasferta verso casa rovinata da un treno invivibile. Pieno, troppo pieno. Tanto da lasciare molti (aspiranti) passeggeri a terra e da costringere diversi pendolari, lavoratori e studenti, a fare affidamento sulla resistenza delle gambe, perché di posti a sedere non ce n'erano più. La linea è la Brescia-Iseo-Edolo, gestita da Trenord, al centro ancora una volta delle lamentele di chi la utilizza abitualmente. E stavolta è pure scattata la protesta: tra i viaggiatori c'è chi si è rifiutato di pagare il biglietto.

"Sono arrivata mezz'ora prima della partenza - racconta Lara -, ma i sedili erano già tutti esauriti. Ho chiesto in biglietteria di aggiungere una carrozza, ma mi hanno detto che era impossibile. Eppure su un binario vicino c'era un treno con quattro carrozze fermo e vuoto".

Lara studia ingegneria, da otto anni fa avanti e indietro tra Brescia e Ponte di Legno, dove vive, scendendo il lunedì e risalendo il venerdì. "Nell'ultimo anno il servizio è notevolmente peggiorato - racconta -. Per non parlare del costo, arrivato a 7,60 euro. Il venerdì, poi, il treno è sempre strapieno, eppure non ci vuole molta fantasia per immaginare che sia un giorno di rientro. Oggi c'è pure il ponte e oltre a studenti e lavoratori ci sono i turisti che vanno in valle".

Il treno parte alle 15.07, con i viaggiatori pigiati e altri rimasti sulla banchina in stazione. A Iseo si riempie ulteriormente con l'arrivo degli studenti delle superiori. "Sono riuscita a sedermi solo a Darfo. Quando il controllore mi ha chiesto il biglietto ho detto che l'avrei pagato solo da lì in avanti. Ha capito la situazione e non ha potuto fare altro che accettare Come me altri passeggeri si sono rifiutati di pagare l'intera tratta. Non è possibile viaggiare così".

Emanuele Galesi

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