Treni a idrogeno, Del Bono: «I costi aumentano ma il servizio non migliora»
La commissione Territorio di Regione Lombardia ha incontrato questa mattina i vertici di Fnm per un confronto sul progetto H2iseO, che ha l'obiettivo di sviluppare in Valcamonica una filiera economica e industriale dell'idrogeno, con la finalità di avviare la conversione energetica del territorio e contribuire alla decarbonizzazione di una parte significativa del trasporto pubblico locale. L'investimento ammonta a 392 milioni di euro, di cui 317 finanziati con risorse di Regione, Pnrr e Fnm e 76 ancora da finanziare.
L'audizione era stata sollecitata dai consiglieri regionali Emilio Del Bono e Alfredo Simone Negri, entrambi del Partito Democratico, per approfondire la dimensione del progetto per quanto riguarda l'impatto industriale e le ricadute sulla vita dei cittadini. «In particolare - ha detto Del Bono - vorremmo capire a quanto ammonta l'investimento, quali risorse provengono dalla Regione e l'impatto di questa operazione su Trenord sia per quanto riguarda i costi di gestione che quelli della locazione dei mezzi».
«È il primo caso nel Paese di un'iniziativa di questo tipo - ha esordito il presidente di Fnm Andrea Gibelli -. Ha un grande valore in termini di sostenibilità perché consente di utilizzare l'infrastruttura ferroviaria già esistente, mettendo in servizio treni a idrogeno, favorendo la conversione energetica e la decarbonizzazione della mobilità lungo la linea Brescia Iseo Edolo e allo stesso tempo garantendo maggiore comfort ai viaggiatori».I vertici di Fnm hanno poi aggiunto che il passaggio da treni alimentati a gasolio a quelli a idrogeno diminuirebbe notevolmente le emissioni di CO2, consentendo di rispettare i requisiti di sostenibilità. Infine è stato confermato che la prima corsa prova è prevista per la primavera prossima con l'attivazione del primo lotto entro la fine del 2024 e del secondo nel 2026.
Critico l'intervento del vice presidente del Consiglio regionale Emilio Del Bono: «Manca una relazione ambientale che metta a confronto elettrificazione e idrogeno. Soprattutto non si prevedono investimenti per migliorare la linea. Quale vantaggio ne avrà la popolazione? E che beneficio ne trarrà il territorio da una così scarsa produzione di idrogeno? I costi di gestione aumentano, ma il servizio non muta».
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