Valcamonica

Tra scatole magiche e boschi scolpiti nel museo dedicato a Franca Ghitti

L’intera esposizione verrà completata nel 2025. Il nucleo iniziale aprirà il 23 settembre a Darfo
L'artista Franca Ghitti - © www.giornaledibrescia.it
L'artista Franca Ghitti - © www.giornaledibrescia.it
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È quasi tutto pronto nei locali dell’ex Conventone per l’apertura, il 23 settembre, del nucleo iniziale del nuovo museo dedicato a Franca Ghitti, una delle più grandi e conosciute artiste camune (nata a Erbanno nel 1932 e scomparsa nel 2012). L’esposizione sarà completata nel 2025, e vedrà in mostra un nucleo fondamentale di lavori, accanto all’avvio di un centro studi per approfondire e valorizzare le opere.

Alla scoperta

Il nuovo Museo Franca Ghitti nasce dalla volontà del Comune e della fondazione Archivio Franca Ghitti, presieduta dalla professoressa Maria Luisa Ardizzone, e dalla Comunità montana Bim. «Sarà un’anteprima di quello che andrà configurandosi come il completo museo - anticipa Ardizzone - e via via sarà implementato, ma già ora saprà fornire al visitatore un’idea precisa di tutta la variegata produzione dell’artista». Le opere saranno accorpate, all’interno del percorso cronologico, secondo nuclei tematici «per dar conto il più possibile della vicenda espressiva di un’artista che non si è mai ripetuta - specifica Elena Pontiggia, storica dell’arte e autrice della più completa monografia sulla Ghitti -, ma ha sempre inventato soggetti nuovi, con inesauribile forza creativa».

Il percorso del Museo

Per il sindaco Dario Colossi «sarà un museo vivo, che offrirà momenti di incontro e riflessione, con l’intervento di artisti, scrittori e intellettuali, chiamati a parlare anche di arte contemporanea e temi contemporanei». L’esposizione prevede un’antologia delle Vicinie, «scatole magiche» composte da una struttura geometrica di legno in cui abitano figure evocative e simboliche, che si ispira alle comunità contadine della Valcamonica e di altre parti d’Italia. Ci saranno poi esempi di tutto il percorso dell’artista: i Tondi, strutture circolari ispirate agli esiti della scultura-pittura geometrica contemporanea, i Boschi in ferro e in legno, le Mappe e le Meridiane, i Libri chiusi e la Memoria del ferro: tutti cicli in cui Ghitti evoca uno spazio-tempo archetipo in forme libere. E poi ancora Alberi-Libro, le Pagine chiodate e alcune altre.

I Tondi: strutture circolari ispirate alla pittura-scultura geometrica - © www.giornaledibrescia.it
I Tondi: strutture circolari ispirate alla pittura-scultura geometrica - © www.giornaledibrescia.it

In occasione delll’inaugurazione è stata organizzata una doppia giornata di studi, cui parteciperanno critici e studiosi da tutto il mondo, tra cui gli storici dell’arte della New York University Ara Merjian e William Klien, Micol Forti, direttrice della Collezione d’arte contemporanea dei Musei vaticani, il filosofo e scrittore Alessandro Carrera, gli storici dell’arte Marco Meneguzzo, Elena Pontiggia e Cecilia De Carli e Arianna Baldoni, curatrice del catalogo dell’artista.

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