Valcamonica

Stefano, lo strazio del ritorno a casa prima dell’addio

La camera ardente è stata allestita nell’ex asilo: qui si è radunato il paese per abbracciare la famiglia
Addio infinito. Il sorriso di Stefano Balzarini, 16enne di Vione morto in un tragico incidente
Addio infinito. Il sorriso di Stefano Balzarini, 16enne di Vione morto in un tragico incidente
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L’ora precisa non la conosceva nessuno. Forse nel pomeriggio, avevano detto. Ma quando il carro funebre ha attraversato lentamente il paesino, ai piedi delle montagne della Val Canè, e le campane hanno suonato a lutto, tutti hanno capito. E il silenzio che regna a Canè da alcuni giorni si è fatto più pesante: Stefano Balzarini, di sedici anni, vittima di un incidente con la sua moto da cross a Temù, è tornato a casa. Così com’era avvenuto cinque anni fa per il cugino Matteo, di 17 anni, e per l’amico Andrea Rossi, di 23, la camera ardente è stata allestita in un luogo simbolo per la micro comunità: l’ex asilo.

La bara è stata posata nella stanza principale, semplice e ben tenuta. Ad accoglierla, quasi ad abbracciarla, c’erano i parenti e alcuni giovani amici, c’erano un po’ di cittadini, il parroco don Ermanno Magnolini, il sindaco Mauro Testini con il vice Stefano Tomasi, il primo cittadino di Temù Roberto Menici, zio di Stefano.

Uniti. Nessuno ha avuto il coraggio di dire una sola parola, anche solo respirare sembrava un disturbo. Nel giro di poco, dalle case di Cané sono usciti tutti, per recarsi al cospetto di un dolore impossibile da sopportare sia per la famiglia, sia per la comunità. Grande al punto che è stato dichiarato per la giornata dei funerali il lutto cittadino. Al fianco della bara c’erano il papà Paolo e la mamma Antonella Fogliaresi, che in questi giorni di agonia in Rianimazione al Civile di Brescia non hanno mai lasciato solo il loro unico figlio. C’erano la nonna e gli zii, che hanno già vissuto un dolore così grande. E poi sono arrivati gli amici, i compagni di scuola e quelli della squadra di calcio in cui Stefano giocava, i ragazzi del grest, nel quale fino alla scorsa settimana aveva fatto l’animatore, e quelli dei paesi vicini della Valle. Lassù, anche se non si vive nella stessa località, ci si conosce praticamente tutti.

L’addio. Già in serata c’è stata una prima veglia, un’altra sarà stasera alle 20. Poi domani alle 15 i funerali nella chiesetta di San Gregorio, mentre martedì prossimo i ragazzi del grest dedicheranno a Stefano una cerimonia. «Com’è possibile pensare, in cinque anni, di dover dire addio tre giovanissimi in un paese dove già ce ne sono così pochi», ha mormorato qualcuno. Un lustro fa, in un incidente a Incudine, il cugino di Stefano, Matteo Balzarini, e l’amico Andrea Rossi sono usciti di strada nella notte e sono finiti dentro il fiume. È per questo che per la famiglia e per tutta Canè il dolore è forse ancora più insopportabile.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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