Valcamonica

Ss 42, dopo il dramma torna la polemica sui nuovi guard-rail

La morte del motociclista a Esine sabato ha riportato all’attenzione il restringimento della carreggiata
Il drammatico schianto di sabato lungo la Ss 42 a Esine - © www.giornaledibrescia.it
Il drammatico schianto di sabato lungo la Ss 42 a Esine - © www.giornaledibrescia.it
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Non è stata colpa dei nuovi guard-rail che hanno ristretto la carreggiata. E probabilmente non c’entra nemmeno la qualità dell’asfalto, con i suoi infiniti «su e giù». Eppure il tragico incidente avvenuto sulla superstrada camuna a Esine, che sabato pomeriggio è costato la vita al centauro bergamasco Lorenzo Furgeri e ha ridotto in fin di vita la moglie Rosanna Zanotti e l’amico Pasquale Epifani, ha riacceso i riflettori sulle nuove barriere «salva motociclisti» posizionate da Anas in questo tratto viario.

Che in queste ore sono tornate dunque al centro delle polemiche e del dibattito. Quanto sono utili e sicuri, i manufatti che per 1.300 metri hanno «cancellato» banchina e possibili vie di fuga, restringendo il rettilineo di quasi due metri? Sulla dinamica dell’incidente, ancora al vaglio della Polizia stradale di Darfo, resta ancora molto da chiarire anche se, con il passare delle ore, sta prendendo corpo l’ipotesi che all’origine dello scontro tra le due motociclette che viaggiavano in direzione nord e la Peugeot 2008 che procedeva in senso opposto, possa esserci un colpo di sonno o un malore di uno dei due motociclisti oppure un sorpasso dell’automobilista.

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