Sorpreso a bere al bar, scappa e picchia un carabiniere
Arrivano i carabinieri. E loro, per non incappare nella sanzione prevista in caso di violazione delle normative anti-Covid, si nascondono in bagno. Succede a Darfo. Succede ben oltre l’orario di apertura, peraltro consentita per il solo take away. I militari intervengono in un locale apparentemente chiuso, perché notano che al suo interno, a discapito dell’ora (sono le 19), si muovono delle persone. Ce ne sono troppe per non nutrire sospetti. Non appena i carabinieri varcano la soglia puntuale si scatena il fuggi fuggi.
Mentre la barista si «difende» sostenendo di essere intenta alle pulizie in vista della chiusura i clienti si rintanano in bagno. Danno però nell’occhio. Il nascondiglio non è a tenuta stagna. Appena la porta si apre uno dei cinque cerca la fuga. È un 50enne pregiudicato di origini siciliane. L’uomo si mette a correre inseguito da un militare, che lo tallona, lo raggiunge e lo blocca. Invece di arrendersi il «fuggiasco» gioca la sua ultima carta. Per scrollarsi di dosso la marcatura del carabiniere lo strattona, lo spinge e lo colpisce, ma non ottiene l’effetto desiderato. Anzi. Il 50enne viene comunque fermato, identificato e denunciato per resistenza a pubblico ufficiale. Ma non solo. L’uomo passa una notte in cella di sicurezza e l’indomani si ritrova in Tribunale a Brescia per l’udienza di convalida. Meglio va ai suoi quattro compagni d’aperitivo, che vengono multati al pari del titolare del bar. Quest’ultimo nei prossimi giorni potrebbe essere raggiunto da un provvedimento di chiusura forzata.
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