Valcamonica

Soldi per saltare le liste d'attesa, si aggrava la situazione del primario

Nello studio del medico, che nel frattempo si è dimesso dall'ospedale di Esine, le microspie hanno registrato altri 17 casi
L’ospedale di Esine - Foto @ www.giornaledibrescia.it
L’ospedale di Esine - Foto @ www.giornaledibrescia.it
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Si appesantisce il conto aperto con la Giustizia per Giovanni Mazzoli, ex primario del reparto di oculistica dell'ospedale di Esine agli arresti domiciliari dallo scorso giugno con l'accusa di concussione, peculato, truffa ai danni dello Stato. Secondo Procura della Repubblica e Carabinieri infatti il medico proponeva ai pazienti che avevano necessità di un'operazione chirurgica di pagare, direttamente a lui e in contanti, cifre tra i 500 e i 700 euro per essere inseriti nelle liste operatorie dei pazienti del Servizio Sanitario Nazionale e saltare così le lunghe liste di attesa previste dal centro unico di prenotazione.

Nel tempo che è passato tra quando la Procura ha completato il fascicolo e lo ha passato all'ufficio del Gip per la valutazione delle misure cautelari richieste e la loro esecuzione, le microspie installate nello studio del medico hanno continuato a registrare e ai 30 casi che erano stati contestati nell'ordinanza se ne sono aggiunti altri 17.

Il primario, che inizialmente era stato sospeso dall'ospedale, si è poi dimesso. Nel corso delle perquisizione gli erano stati sequestrati beni per 500mila euro.

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