Soldi per saltare le liste d'attesa, il primario non risponde al giudice
Giovanni Mazzoli, il 55enne primario di Esine, accusato di truffa aggravata, peculato, falso in atto pubblico e indebita induzione a dare o promettere utilità, si è avvalso della facoltà di non rispondere nel corso dell’interrogatorio di convalida davanti al gip.
Il 55enne oculista difeso dall’avvocato Mario Nobili, agli arresti domiciliari dalla mattinata di lunedì 19 giugno, è accusato dai sostituti procuratori Donato Greco e Claudia Moregola di essersi fatto dare da diversi pazienti da 300 a 700 euro in cambio del saltacoda per interventi in tempi celeri alla cataratta, ma anche di essersi appropriato della quota spettante all’Asst della Valcamonica e di aver redatto certificati medici falsi, necessari per il rinnovo o il conseguimento della patente.
Oltre a dare esecuzione ad un sequestro probatorio per 200mila euro, al medico i carabinieri hanno sequestrato anche circa 58.000 euro in contanti ritrovati in casa, 281.500 euro in contanti, in mazzette da 100 e 50, custodite nella cassetta di sicurezza di una banca, una trentina di quadri di valore, orologi di marca e monili in oro e una cantina presente in casa e nella quale erano conservate numerose bottiglie di pregio.
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