Sallaku: «Mai fatto soldi con la droga»
Due giorni a Canton Mombello. Tanto è durata la detenzione di tre dei cinque fratelli Sallaku arrestati nell'ambito di una maxi inchiesta sul traffico di droga in Vallecamonica. E ora rimessi in libertà per mancanza di gravi indizi di colpevolezza.
Al presidente del Darfo calcio Gezim e ai fratelli Gazmir e Isuf veniva contestato solo il reato di detenzione illegale di armi - estranei quindi all'accusa di narcotraffico - per quelle tre pistole trovate nascoste nel garage della villa di famiglia a Sale Marasino.
«Non sono nostre» si erano difesi i tre in interrogatorio dopo l'arresto in flagranza e dopo che un altro fratello Saimir, si era assunto al responsabilità di aver occultato le armi. Tornato in libertà Gezim Sallaku rimanda la mittente le accuse mosse ieri dalla Procura con il sostituto procuratore Paolo Savio che ha detto: «Il vero business della famiglia è il traffico di droga».
Pronta la replica di Sallaku, finito nei guai e in carcere in passato per reati fiscali. «Non ho fatto i soldi con la droga che non mi appartiene e mai mi apparterrà. Mio fratello se ha sbagliato paga, ma è la pecora nera della famiglia e non possiamo essere coinvolti tutti».
Per l'avvocato Gianbattista Scalvi: «Ci sono due componenti della famiglia in carcere per droga. Dico che tutti devono darsi una calmata perche c'è un aspetto mediatico della vicenda che stride con la realtà».
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