Valcamonica

Saggi e ricerche inedite per scoprire i castelli camuni

Grazie al Lions club di Breno è stato pubblicato un volume con studi zeppi di novità e curiosità
Da sinistra Federico Troletti e Matteo Raffaglio - © www.giornaledibrescia.it
Da sinistra Federico Troletti e Matteo Raffaglio - © www.giornaledibrescia.it
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Ci sono studi che, sebbene ben condotti e documentati, seppur zeppi di novità e curiosità, restano nei cassetti dei ricercatori. Spesso per mancanza di fondi, a volte perché non si è trovato lo spunto giusto (o il coraggio) di proporli. Grazie all’idea di Federico Troletti, direttore del Museo camuno, e al contributo del Lions club Vallecamonica, è stato pubblicato il volume «Castelli e fortificazioni dalla Valcamonica alla Franciacorta. Studi di archeologia e storia dell’arte», che raccoglie sette diverse ricerche, in altrettanti capitoli, sulle strutture difensive dell’area. Si tratta di scritti originali e inediti su scavi, magari condotti nei decenni precedenti ma che non hanno mai avuto la possibilità di essere resi noti, o di indagini più recenti.

A coordinare è stato Troletti, che ha raccolto i lavori di Angelo Giorgi sulla rocca e sul «palazzo di corte » di Pietro Federici a Breno, di Simone Sestito sulla ricerca dai castelli all’incastellamento, di Maurizio Rossi e Anna Gattiglia sugli scavi stratigrafici della rocca di Breno, di Angelo Valsecchi sul castello di Iseo e di Federica Matteoni sulle fortificazioni del Sebino bergamasco. Il direttore del Museo camuno ha arricchito il volume con un suo saggio sull’aggiornamento rinascimentale scultoreo tra lago d’Iseo e Valcamonica, nel quale dimostra come il Rinascimento camuno non sia iniziato col Romanino, bensì già nel 1480 con Damiano da Milano, scultore che lavorò nel Duomo di Milano e nella Certosa di Pavia.

Il testo è stato presentato domenica in occasione dell’apertura dell’annata lionistica, quando il presidente Matteo Raffaglio ha ricordato che il sodalizio è «da sempre attivo nella promozione e divulgazione culturale. Il libro è una valida risorsa per la conoscenza di aspetti della storia della Valcamonica e della Franciacorta e uno strumento di promozione di contenuti spesso sono relegati ai soli addetti ai lavori». Il volume restituisce un profilo complesso del bacino camuno e sebino, facendo emergere la necessità di guardare a questo territorio come a un ampio spazio unitario non omogeneo.

 

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