Valcamonica

Respira il Consorzio della castagna: nelle casse 250mila euro

L’ente ha venduto l’agriturismo Castagnolo. Ora si sogna di produrre biscotti e pasta
Consorzio della castagna  © www.giornaledibrescia.it
Consorzio della castagna © www.giornaledibrescia.it
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Il Consorzio respira. Non ancora a pieni polmoni e con vigore, ma oggi l’ossigeno è diventato un pochino di più. A «portare le bombole», questa volta, è stato Dino Martinazzoli, commercialista e socio fondatore di uno degli studi più solidi di Milano, oltre che docente in Bocconi, originario di Paspardo e con il paese scolpito nel cuore. È lui che ha acquistato, per 250mila euro, l’agriturismo Castagnolo, messo in vendita dal Consorzio della castagna per cercare di ripianare il buco da circa mezzo milione che pesa sui polmoni del consorzio.

Martinazzoli, che ha sempre seguito con interesse le vicende dell’ente, ha assicurato che, se tra qualche anno il Consorzio avrà gambe per camminare in autonomia, lo rimetterà a disposizione. I soldi del Castagnolo, insieme a un rigido programma di razionalizzazione - messo in atto dalla nuova presidente Enrica Ruggeri, che ha anche azzerato il personale - fanno ben sperare per il futuro. Certo, non sarà un compito facile rimettere in sesto un ente in ambasce non solo per motivi normativi (i Comuni non possono più finanziarlo) ma anche per qualche scelta non molto azzeccata nella gestione. 

Ora si guarda avanti. La nuova governance punta in alto e ha nel cuore un progetto, che per ora è solo in testa: portare a Paspardo la produzione di biscotti e pasta, che in passato venivano realizzati in un biscottificio a Pavia e, da qualche anno, a Ponte di Legno. 

 

 

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