Quasi trecento persone al Passo Gavia per chiedere la salvezza del lago Bianco
Quasi trecento persone hanno partecipato alla camminata solidale al Passo Gavia per protestare, pacificamente, contro il progetto di prelievo di acqua dal Lago Bianco da destinare al sistema di innevamento artificiale delle piste da sci di Santa Caterina di Valfurva, in provincia di Sondrio.
Associazioni, ambientalisti ma anche tanti singoli si sono dati appuntamento ieri mattina a 2600 metri di altitudine per ribadire la necessità di tutelare il lago, che si trova all’interno del Parco Nazionale dello Stelvio. Numerosa anche la partecipazione da Brescia: tra i principali sostenitori della campagna di protesta contro il progetto - già approvato e in via di esecuzione - c’è anche il bresciano Matteo Lanciani, nome noto per l’impegno nella salvaguardia della riserva naturale delle Torbiere.
Il Passo Gavia segna il confine tra le province di Brescia e di Sondrio e il lago Bianco si trova all'interno dei confini della Valtellina. La zona però è molto amata anche dai bresciani, che infatti hanno aderito alla manifestazione di ieri anche dalla città (tra i presenti anche una rappresentanza dell'Associazione Via Milano 59). Il legame fra i due territori è stato sottolineato anche dagli organizzatori con un post su Facebook nel gruppo «Salviamo il Lago Bianco»: «Due province unite sotto lo stesso nome: Lago Bianco - ha scritto Simone Rota -. Eravamo in tanti oggi, sia dalla Valtellina che dalla Valcamonica per far sentire la nostra presenza, per essere uniti silenziosamente nello stesso momento attorno ad un gioiello così prezioso. È stata una grande bellezza vedere questo fiume di persone arrivare in cima al belvedere. Vi assicuro che il rumore di questa manifestazione arriverà lontano grazie a tutti voi».
Nella giornata sono apparse anche alcune scritte sul muletto e lungo il muro che costeggia i tornanti: gli organizzatori hanno già preso le distanze dal gesto, non in linea con il loro approccio pacifico, spiegando di essere venuti a conoscenza del gesto solo oggi.
Il progetto, siglato dal Comune di Santa Caterina di Valfurva con la Società Santa Caterina Impianti (SCI) Spa, ha giò ottenuto tutti i via libera necessari e anche un parere positivo dal Parco Nazionale dello Stelvio sull’incidenza ambientale. Elemento contestato da tempo da diverse realtà, che sottolineano la contraddizione di un intervento simile all’interno di una zona protetta.
I lavori di posa delle tubazioni, che serviranno a prelevare 50 litri di acqua al secondo nei mesi invernali con un abbassamento massimo del livello del lago di 4 centimetri, sono quasi terminati. Nel frattempo ha raggiunto il traguardo dei quattromila euro la raccolta fondi lanciata online per sostenere le spese legali con l’obiettivo di chiedere l’interruzione dei lavori.
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