Valcamonica

Profumo di erbe e ruvidezza delle incisioni: arrivano i Pitotem

Cinque totem permettono una conoscenza diretta e multisensoriale delle risorse culturali, naturali e antropologiche dei siti Unesco della Valle
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Nel progetto che permetterà a tutti di accedere ai parchi delle incisioni, senza barriere e senza distinzioni, arriva Pitotem. Un nome evocativo, frutto della fusione tra i pitoti e i totem, destinato non solo a far sorridere, ma anche a far discutere molto di sé. Visto che i Pitotem finiranno in giro per la Regione, per far parlare di una delle più importanti risorse della Valcamonica: le incisioni rupestri. 

Si tratta di cinque totem che permettono una conoscenza diretta e multisensoriale delle risorse culturali, naturali e antropologiche dei siti Unesco della Valle, in grado di coinvolgere gli utenti, in primis i bambini e i disabili, perché si basano su meccanismi semplici, intuitivi e manuali, senza l’utilizzo della multimedialità e dell’elettricità.

L’innovazione sta nel fatto che con gesti semplici i Pitotem permettono di respirare i profumi delle erbe aromatiche, di toccare i solchi delle rocce incise, di conoscere i nomi e le principali caratteristiche di ogni parco. Saranno posizionati negli uffici Iat della Valle (uno a Boario e uno a Ponte di Legno, il terzo partirà dal Palazzo della Cultura di Breno e sarà itinerante), di Brescia e di Milano.

Il tema dell’accessibilità è stato affrontato creando parti interattive (scorrevoli, apribili, girevoli) e parti multisensoriali (tattili, visive, olfattive) per offrire un’esperienza partecipata. Sono facilmente comprensibili e diversificati con parti su geologia e ambiente naturale, per offrire più spunti di lettura. Attorno a un sostegno centrale in acciaio corten ruotano tre cubi in corten, legno e pietra, tutti materiali della tradizione locale. «Il nostro obiettivo - dicono Simona Ferrarini della Comunità montana e Sergio Bonomelli del Gic - è favorire un approccio inclusivo all’arte rupestre della Valle e incuriosire i fruitori, stimolandone la visita ai siti camuni». 

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