Valcamonica

Profughi a Edolo: «Grande collaborazione, siamo in ascolto»

Il coordinatore di Croce Rossa, Ghirardelli: «Cerchiamo di capire le loro necessità, molti parlano italiano o inglese, ci aiuta un mediatore»
AL LAVORO PER ASSISTERE I PROFUGHI AFGHANI
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«Eravamo pronti a rispondere alle prime esigenze che sono di tipo igienico e sanitario. Ora anche grazie alla presenza di un mediatore stiamo cercando di comprendere le effettive istanze dei 104 profughi accolti a Edolo, che nel frattempo sono assistiti per nuclei familiari».

A parlare è Andrea Ghirardelli, nominato coordinatore per Croce Rossa Italiana dell'accoglienza nella base logistico addestrativa camuna delle famiglie in fuga dall'inferno di Kabul. «Siamo in una fase di ascolto - prosegue - ma tutto sembra procedere bene. Grazie alla disponibilità di Edolo e dell'Esercito, ma anche al loro spirito collaborativo, con il quale gli stessi profughi stanno rispettando tutte le norme anti-Covid imposte dalla quarantena alla quale sono sottoposti».

Anche l'approccio dei 35 minori presenti «è buono, quando portiamo loro i pasti sono sorridenti, tutto sta funzionando come dovrebbe». L'attenzione riservata dal personale di Croce Rossa è agli aspetti concreti ma non solo: «Stiamo cercando di capire di cosa abbiano maggiormente bisogno, ma anche di esserci per un contatto umano, fosse anche solo per fare due parole».

Una relazione da costruire agevolata dal fatto che molti parlano italiano o inglese e dalla presenza di un mediatore che traduce per quanti non conoscono altra lingua che quella del Paese ora lontano migliaia di chilometri.

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