Precipita dall'impalcatura, quel pensiero di Gianluca alla mamma
Sembra uno scherzo del destino, ma, proprio sabato, due giorni prima di andare in trasferta per lavoro, Gianluca aveva deciso di regalare alla madre un cagnolino per farle compagnia durante la sua assenza. Nerino, così si chiama. L’ultimo regalo di un uomo generoso, come dicono di lui gli amici più intimi, che tutto faceva per aiutare le persone a cui voleva bene.
È stato un risveglio amaro per tutta la comunità di Artogne. La notizia della morte di Gianluca Fanchini, l’operaio 49enne vittima lunedì mattina di un fatale incidente all’interno dello stabilimento di Sorbolo della Buzzi Unicem, ha scosso profondamente il paese dove viveva insieme alla madre, Bortola Spagnoli, in una casa lungo viale Giacomo Leopardi.
Le attestazioni di cordoglio, ma anche di incredulità, si sono sprecate in queste ore. In attesa che la salma faccia ritorno a casa, forse domani, in molti si sono recati presso la sua abitazione per dare conforto alla famiglia, già toccata da un terribile lutto alcuni anni fa quando Gianluca perse il padre e una sorella nello stesso giorno a causa di un male incurabile. «Non riesco ad accettare che se ne sia andato così», ripete sconsolata l’amica Sonia, che lo aveva incontrato l’ultima volta domenica.
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