Pontedilegno, Temù e Vione restano divisi: vince il no
Alla fine il no ha avuto il sopravvento. Questo matrimonio (tra comuni) non s'ha da fare, parafrasando il Manzoni. Pontedilegno, Vione e Temù hanno espresso alle urne il parere contrario all'unificazione amministrativa dei tre Comuni. A favore solo i dalignesi.
Un risultato che mette certo in luce una spaccatura quantomai marcata: a far la somme di tutti i voti espressi nei tre singoli comuni, il risultato finale darebbe 1.133 voti per il no contro 1.080 voti per il sì. Una differenza di soli 53 voti. Con Pontedilegno che si schiera a favore dell'unione e gli altri due comuni sul fronte opposto. Ed è questo il dato che conta, essendo il computo dei voti distinto, comune per comune.
Le affluenze - alla chiusura dei seggi, rimasti aperti dalle 7 alle 23 - raccontano di un dato decisamente elevato a Temù, con il 74% degli aventi diritto che si sono recati i seggi, mentre appena inferiore è apparso il dato di Pontedilegno, attestato al 67% e di un punto ulteriore inferiore quello di Vione (66%).
Vittoria netta del no a Vione: 300 votanti per il mantenimento dell'assetto attuale dei tre comuni, 189 per l'unificazione, più due schede bianche. Stesso orientamento a Temù: 338 sì e 363 no. Le frazioni dalignesi facevano sperare nella tenuta del sì, e in effetti a Ponte il sì l'ha avuta vinta: 606 voti a favore e 417 contro.
Tutti i dettagli e i dati definitivi, frazione per frazione, sull'edizione del Giornale di Brescia in edicola lunedì 2 ottobre 2017, scaricabile anche da qui (dopo le 3 di notte)
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