Pilotavano le aste immobiliari, due ai domiciliari
Per avere la certezza di aggiudicarsi un immobile all’asta era necessario rivolgersi a loro e mettere in preventivo di spendere qualche migliaia di euro fuori busta. Che Domenico Benedetti, 69enne con un passato da consigliere comunale a Darfo e da dirigente dell’Asl di Vallecamonica, e Franco Bara, 73enne imprenditore di Costa Volpino, potessero indirizzare le aste immobiliari di Brescia e Bergamo è convinzione non solo dei carabinieri di Breno e del sostituto procuratore Ambrogio Cassiani, ma anche del giudice delle indagini preliminari che nelle scorse ore li ha confinati agli arresti domiciliari.
A dare il là all’inchiesta, nel novembre dello scorso anno, la denuncia di un 53enne di Darfo. L’uomo, interessato ad aggiudicarsi una casa di Esine, è avvicinato da Benedetti che, in cambio di 5 mila euro, necessari per convincere i possibili concorrenti a non partecipare all’asta, gli promette la conclusione dell’affare al minor costo possibile.
Benedetti si dimostra di parola, ma alza anche le sue pretese. Chiede altri 12mila euro al 53enne e lo minaccia: «Se non me li dai - gli dice - faccio un rilancio post aggiudicazione e la casa te la scordi». Oltre alla turbativa d’asta, contestata anche ad un 41enne ingegnere di Esine e a due imprenditori di 52 e 42 anni rispettivamente di Cividate Camuno e Esine e ad un artigiano 55enne, anche lui esinese, per Benedetti scatta così anche la denuncia per tentata estorsione.
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