Valcamonica

Per il 17enne Alessio impresa da Guinness: in sella fino al Lissone

Il campione di Piamborno ci ha messo quasi 5 ore e non ha mai toccato il terreno con i piedi
  • Le immagini dell'impresa di Alessio Bonomelli
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Per andare al rifugio Lissone ci vuole circa un’ora. Alessio Bonomelli, quasi diciottenne di Piamborno (li compirà il 30 novembre), ci ha mezzo quattro ore, 47 minuti e 46 secondi. Perché non è salito come fanno tutti gli escursionisti, ma in sella alla sua bici senza mai toccare coi piedi per terra, con salti e strappi affrontando anche i gradoni della «Múla», l’ultimo difficilissimo tratto, faticoso per chi va a piedi, figuriamoci sulle due ruote. Un’impresa epica, difficile al punto che in settimana saranno avviate le pratiche per iscriverla nel Guinnes dei primati. Per fare questo, l’intera prova è stata filmata, per documentare che Alessio non ha mai poggiato i piedi, e ci pure i testimoni.

La storia di Alessio

Alessio non è uno qualunque. È già quattro volte campione italiano di bike trial e si appresta a conquistare il quinto titolo iridato (l’ultima prova sarà a ottobre a Verona). È stato campione europeo nel 2011 e venti giorni fa è arrivato sesto agli europei. Non solo, nel 2021 ha vinto pure la Ski raid cup, il più giovani di tutti. Alessio, che studia informatica a Darfo, è allenato dal campione europeo di kick boxing, il camuno Mario Nani, e con lui c’è sempre il papà Silvano. All’impresa del Lissone lavorano da due anni, ci hanno provato nel 2021, ma li ha fermati la pioggia. Venerdì invece il successo: Alessio è partito alle 11 da malga Lincino, a 1.600 metri, ed è arrivato al Lissone seguito dal papà, da Nani e da un operatore video. La mamma è rimasta in apprensione al Lincino a lungo: l’impresa doveva durare un paio d’ore, ma il temporale e le conseguenti difficoltà hanno fatto raddoppiare tutti i tempi.

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Preparazione

«Ci prepariamo da due anni - dice Silvano -, io sono originario di Valle di Saviore e la Múla è sempre stata impossibile: abbiamo voluto sfidarla. È stata davvero dura, partire da 1.600 e arrivare a 2.020, per due chilometri e 420 di dislivello. Gli ultimi sessanta metri sono stati terribili, ci sono voluti oltre quaranta minuti. Serve preparazione fisica ma anche tanta testa. Ora ci aspetta il Guinnes, inizieremo le pratiche in settimana». Alessio confessa che non rifarà più una cosa simile. Ma nella realtà sta già progettando la prossima impresa. Ieri, però, si è concesso un giorno di riposo per il cinquantesimo di matrimonio dei nonni. E da oggi si riprende con gli allenamenti.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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