Valcamonica

Otto case cantoniere in cerca di nuova vita nel Bresciano

Il bando Anas per 8 edifici: tre sono sulla Gardesana, cinque in Valle Camonica. I Comuni di Darfo e Breno interessati agli immobili
Breno. Comune già al lavoro per farne in futuro la sede dei soccorsi
Breno. Comune già al lavoro per farne in futuro la sede dei soccorsi
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Una nuova vita per le vecchie case cantoniere. La immagina Anas, che ha pubblicato un nuovo bando (uno simile era stato emesso nel 2016) per dare in concessione a terzi quegli edifici dall’inconfondibile color rosso pompeiano che incontriamo percorrendo le statali.

Erano le case dei cantonieri, figure istituite nel 1830 con l’obbligo di risiedere sul luogo di servizio per presidiare i cantoni, tratti di 3-4 chilometri di strada. Ce ne sono 1.244 sparse su tutto il territorio nazionale, solo la metà delle quali vengono ancora utilizzate come sedi operative. Le altre sono in cerca di un nuovo futuro.

Il 19 marzo, a seguito di una manifestazione di interesse condotta lo scorso autunno, Anas ha pubblicato un bando per l’assegnazione in gestione di 100 case cantoniere, otto della quali situate nel Bresciano, lungo le statali 45 bis (la Gardesana occidentale) e 42 (del Tonale).

Il bando dell’ente strade, con offerte da presentare entro il prossimo 15 giugno, prevede di riconvertirle ad uso turistico, con funzioni ricettive oppure complementari, come ristoranti, bar, info point, stazioni per la ricarica di auto elettriche.

Sul Garda. Tre delle otto case messe a bando nel Bresciano si trovano sul Benaco, lungo la 45 bis. La più grande, con tanto di magazzino annesso, è quella di Salò. «Il Comune - dice il sindaco Giampiero Cipani - aveva già valutato l’iniziativa in occasione di un precedente bando. Non siamo interessati. Forse l’edificio è più appetibile per i privati».

Sulla stessa linea è Giovanni Albini, primo cittadino di Gargnano: «Il Comune ha già tanti immobili in disuso. Magari si farà avanti qualche imprenditore».

A Limone sul Garda potrebbero anche valutare l’opportunità, ma non per le finalità individuate da Anas: «Vista la posizione strategica - dice il sindaco Antonio Martinelli - la cantoniera si presterebbe ad ospitare un polo logistico per la Croce Bianca e la Protezione civile. Questa è la sola destinazione che potremmo prendere in considerazione».

In Valle Camonica. Sono cinque, nelle intenzioni di Anas, i beni camuni destinati a trovare un futuro diverso dopo un passato da casa cantoniera: a Darfo, Breno, Ceto, Edolo e Ponte di Legno. A Darfo l’Amministrazione comunale, che aveva chiesto la disponibilità dell’immobile ad Anas già qualche anno fa, vorrebbe utilizzarlo a scopi sociali, per trasformarlo nella sede di qualche associazione (non è ancora stabilito con esattezza a quale realtà).

A Breno, invece, si attendeva da anni il bando: la cantoniera all’ingresso nord del paese dovrebbe diventare la nuova casa della Croce Rossa e della Protezione civile, formando, con la vicina caserma dei vigili del fuoco, il polo della sicurezza brenese. Le due realtà di soccorso hanno sede in centro al paese e, per arrivare alla Statale 42, devono attraversare parte dell’abitato, incontrando semafori e passaggi a livello. Traslocando nella cantoniera percorrerebbero invece poco meno di trecento metri per ritrovarsi direttamente sulla superstrada.

Ancora tutto da individuare è invece il futuro dell’immobile ex Anas di Edolo, situato lungo la statale a ridosso del centro: proprio in queste ore sono in corso i ragionamenti. Stessa situazione anche a Cevo.

Sembra invece destinato a rimanere un immobile abbandonato e fatiscente l’immobile rosso scuro del Tonale, nella zona dell’ex caserma dei vigili, affacciato direttamente sulle piste da sci. L’Amministrazione comunale non ha alcuna intenzione, visti i vincoli, di presentare alcun progetto ed è alquanto difficile che altri, seppur in posizione invidiabile, possano riuscire a ristrutturare e utilizzare l’edificio vincolato dalla Sovrintendenza.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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