Opere idrauliche e sicurezza:il «caso Val Rabbia»
A sette anni dall’ultima alluvione in Val Rabbia, il 27 luglio 2012, a Sonico resta alta l’attenzione, in periodi in cui acquazzoni e bombe d’acqua non mancano in tutto il Bresciano. Sabato l’Ordine degli ingegneri di Brescia, con il Comune e la Comunità montana, organizza un convegno a tema, con un sopralluogo sul bacino della Val Rabbia per visionare le opere idrauliche realizzate e il monitoraggio posato.
L’adesione è già massiccia, per questo l’iniziativa è stata spostata in sala Mottinelli, molto più capiente, e prenderà il via alle 9.15. «Il nostro obiettivo - spiega il sindaco Gian Battista Pasquini, anche lui ingegnere - è evidenziare la situazione geo-morfologica del versante e mostrare le notevoli opere di difesa idraulica realizzate per la stabilizzazione del bacino, a salvaguardia degli abitati, in particolare della frazione di Rino».
Con circa 5 milioni di contributi regionali sono stati realizzati, negli anni scorsi, un’imponente briglia finestrata a monte e, a valle, alla confluenza del Rabbia con il fiume Oglio, più recentemente altre opere come difese spondali, manufatto deviatore e ampliamento dell’alveo dell’Oglio per trattenere il materiale. Durante l’incontro si parlerà degli eventi calamitosi degli ultimi trent’anni che hanno colpito la zona e saranno descritte le opere di difesa approntate, oltre al sistema di monitoraggio in atto. Insieme al sindaco interverranno Pietro Forti, Gian Battista Sangalli e Luca Albertelli.
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