Valcamonica

Ono S. Pietro, il dolore della mamma in una lettera

A un anno dalla tragica fine dei fratellini uccisi dal papà a Ono S. Pietro, la lettera aperta scritta dalla mamma.
Il dolore della mamma in una lettera
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«Ormai è passato un anno non saprei dire se solo un anno o già un anno perché è da una vita che non li vedo e mi rimarrà una vita senza vederli… Inizia con queste parole la lettera aperta di una mamma. Mamma Erica Patti, la madre di Davide e Andrea Iacovone, i due bambini di Ono San Pietro morti carbonizzati proprio un anno fa nella casa del padre Pasquale, accusato di omicidio. Mercoledì sera, il paese dell’alta Valcamonica ricorderà con una fiaccolata i due fratellini. Oggi è la madre che parla.

«Spesso le persone mi chiedono come sto come mi sento ma io non so rispondere, non conosco una parola o un modo per descriverlo non so paragonare le emozioni che sto provando…dolore, desolazione, rabbia e tristezza» scrive Erica Patti, e ancora. Ho davvero pensato di non potercela fare ma c’è qualcosa che ogni tanto in questa vita tanto vuota si riaffaccia, permettendomi di voler continuare ad andare avanti. E’ il pensiero dei miei bambini.

Erica Patti, non nomina mai il marito Pasquale che dopo un periodo in ospedale per le ustioni riportate, ora è in carcere ad Opera. Ma c’è un passaggio nella lettera con cui la donna vuole lanciare un messaggio. «Sento che devo riuscire a continuare a ricordare cosa loro è accaduto, ricordare che certe cose non dovrebbero mai accadere e ricordare che chi commette un abominio simile deve almeno adeguatamente pagare». Il processo, inziato la scorsa settimana, riprenderà a dicembre. Nel pensiero di Erica Patti l’immagine dei suoi due figli niente e nessuno la cancellerà. «Quello che ora spero – scrive in conclusione di lettera – è che i miei bambini siano in un posto davvero bello, in un posto in cui possano avere la serenità e la trqanuqillità che si meritano, come quelle che si sarebbero meritati anche qui accanto a me… un vero paradiso, per due veri angeli come loro...».

 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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