Nicola sta meglio ed è cosciente
Undici ore di sala operatoria, una notte di apprensione e, nel primo pomeriggio di ieri, Nicola Giacomi è stato estubato e ha ripreso a respirare autonomamente. C'è ancora molta apprensione per il dodicenne di Ceto che, ormai da cinque giorni, lotta per la vita dopo l'infortunio al campo sportivo di Darfo.
Le notizie che arrivano dalla stanza di terapia intensiva del reparto di Rianimazione pediatrica dell'ospedale Civile di Brescia scaldano comunque il cuore: l'equipe medica continua a predicare massima prudenza e sta monitorando costantemente il ragazzino ma, dopo il secondo intervento riuscito in meno di ventiquattro ore, si respira un cauto ottimismo.
Se i parametri vitali di Nicola rimarranno stabili almeno fino domani o al più tardi martedì, il personale medico potrebbe optare per il trasferimento in corsia e lo scioglimento della prognosi.
Nell'operazione d'urgenza portata a termine nella notte tra venerdì e ieri, i chirurghi sono riusciti a ridimensionare le lesioni, tanto che ora Nicola è cosciente e addirittura riconosce i genitori e le sorelle che, per il momento, sono le uniche persone autorizzate ad assisterlo.
Numerosi gli amici, i dirigenti del Darfo calcio e gli amministratori comunali che in questi giorni hanno visitato il reparto per manifestare solidarietà e vicinanza alla famiglia.
Ma il cuore dell'amicizia è grande almeno quanto la nostra provincia e, anche tramite il nostro giornale, continuano a giungere decine e decine di messaggi di auguri da parte dei lettori a conferma che l'incubo cominciato lunedì scorso ha scosso la nostra intera provincia.
Nel frattempo a Darfo sono stati ultimati i lavori di abbattimento del muro dell'antistadio e nella giornata di ieri la nuova rete di recinzione è stata posata: l'unico tratto rimasto in piedi è quello in cui si è consumato l'incidente perché ancora sotto sequestro. Settimana prossima l'impresa incaricata dei lavori provvederà a demolire tutta la recinzione esterna di piastre in cemento che verranno sostituite da un semplice muro in mattoni come quello già costruito alle spalle della tribuna. Nei giorni scorsi allo stadio, gli addetti del Comune avevano contrassegnato con delle «X» fluorescenti diverse lastre di cemento i punti sui quali intervenire.
Dopo il lavoro dei carabinieri di Darfo e del Nucleo operativo radiomobile della Compagnia di Breno che hanno ascoltato numerosi testimoni, anche la Procura della Repubblica di Brescia vuol vederci chiaro.
Il pm Silvia Bonardi ha aperto un fascicolo dove, al momento, non risultano indagati. I dirigenti del Darfo Boario sono uniti in una sola speranza: «Preghiamo affinché Nicola possa farcela: tutto il resto passa in secondo piano» ha commentato il presidente del Darfo Boario Ennio Bandini.
Sergio Gabossi
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