Niardo, ad un anno dall’alluvione i treni possono tornare a viaggiare
La notizia era nell’aria, da quando le maestranze delle Ferrovie hanno iniziato a preparare la chiusura cantiere e la riattivazione della linea: a un anno dall’alluvione di Niardo, dal 4 agosto (giorno più, giorno meno) i treni torneranno a scorrere sui binari. La circolazione non sarà però ancora su tutta la tratta, ma solo fino a Cedegolo; per allungare su Edolo occorrerà attendere sino ai primi di settembre (e, comunque, sicuramente prima della ripresa delle scuole).
Gli interventi
Nel lungo anno di interruzione, la società non è stata con le mani in mano ma, approfittando dello stop, ha lavorato nelle porzioni più a nord, per mettere in sicurezza binari, versanti e, soprattutto, le gallerie. In particolare, le attenzioni si sono concentrate sui tunnel di Cedegolo, dove un paio d’anni fa erano caduti alcuni massi, che avevano fatto deragliare un treno. Su tutta la volta è stato costruito una sorta di scheletro di rinforzo con acciaio e cemento, in modo da evitare ogni altro crollo.
È per questo che non sarà possibile «dare slancio» ai treni fino a Edolo, ma solo fermarsi a Cedegolo, proprio per concludere tutti i lavori. Poter operare di giorno, con il transito interrotto, ha permesso di intervenire più velocemente, rispetto a cantieri che si sarebbero svolti solo di notte.
Se n’è parlato ieri mattina a Niardo, nel corso di un sopralluogo effettuato dall’assessore regionale ai Trasporti Claudia Maria Terzi e del presidente di Ferrovienord Fulvio Caradonna, che hanno visitato i cantieri insieme al sindaco Carlo Sacristani.
Lo studio
Un’altra novità annunciata ieri è lo studio idraulico in via di realizzazione sui corsi dei due torrenti, il Re e il Cobello, esondanti nella notte del 27-28 luglio 2022. Corsi d’acqua che, in corrispondenza della strozzatura sotto i binari, si sono ostruiti, riversando fango, detriti e acqua sull’abitato.La Regione ha assicurato che, qualora lo studio dovesse prevedere la necessità di allargare le due strozzature di attraversamento della ferrovia, l’intervento verrà realizzato al più presto. La ricerca indicherà anche le altre necessità da attivare per ridurre il rischio di possibili nuove esondazioni. «Grazie al grande sforzo di tutti gli enti coinvolti nei prossimi giorni restituiremo un servizio essenziale ai cittadini camuni e della provincia - ha detto Terzi -, ma continueremo a lavorare per portare a termine questa complessa ricostruzione. L’impegno preso lo scorso anno è stato mantenuto e lo rinnoviamo per far in modo che si torni presto alla normalità».
Oggi Re e Cobello sono in sicurezza e sono in arrivo le risorse anche per la riduzione del rischio residuo, grazie ai fondi regionali, statali e alla gestione della Comunità montana e del Comune.
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