Niardo, a un anno dall’alluvione la ferrovia viaggia veloce verso la riapertura
Si lavora anche di notte, lungo i binari a Niardo. A quasi un anno dall’alluvione del 27 luglio del 2021, dopo lunghi mesi di silenzio e inerzia, nell’attesa che venisse posato il sistema di monitoraggio e allerta sulle pendici della montagna, franata a valle lungo il corso dei torrenti Re e Cobello, ora le opere per ripristinare la linea Brescia-Edolo hanno davvero ingranato la quinta.
Al punto da lasciare di stucco i residenti, per quei rumori che provengono dai binari anche nelle ore notturne e, con un po’ di amarcord, per l’arrivo dei materiali rotabili sui treni, rimettendo in moto i treni merci, com’è avvenuto in Valcamonica sino a qualche decennio fa. Per consentire la sistemazione del passaggio a livello di via Camporotondo, in settimana è stata chiusa al transito veicolare anche l’omonima via; ormai la posa di traversine e binari è completata lungo il chilometro che, un anno fa, fu completamente invaso da detriti e fango.
La riapertura
La tratta sarà quasi sicuramente riaperta prima dell’avvio delle scuole a settembre ma, stando a quanto annunciato in una conferenza stampa dalla Comunità montana e dal Comune, i lavori potrebbero chiudersi anche agli inizi di agosto. Il nuovo scoglio, ora, potrebbe essere l’ottenimento del nulla osta dalla Regione per far riprendere la circolazione. Anche il sindaco di Niardo Carlo Sacristani non ha notizie certe sulla chiusura cantiere e sui prossimi passi: «I lavori sulla ferrovia procedono veloci, è sotto gli occhi di tutti, ma prima di ripartire ci dovrà essere il nulla osta dal Pirellone, una volta chiuse le opere, prima di far transitare i treni».
Resta un problema
L’intervento volge quasi al termine, ma non è stato risolto il nodo del passaggio dei due corsi d’acqua, il Re e il Cobello, sotto i binari, due strozzature che hanno causato l’esondazione della scorsa estate (i tombotti dove scorrono i torrenti si stringono pericolosamente nel punto di attraversamento sotterraneo dei binari e, in caso di forti piogge, si ostruiscono velocemente).
Per la completa messa in sicurezza dell’abitato, servirebbe l’allargamento di quegli imbuti, ma significherebbe chiudere di nuovo e a lungo la linea, con lavori ben più impegnativi. Per questo si sta lavorando a uno studio idraulico che dovrebbe dare indicazioni sulle future opere da realizzare.
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