Valcamonica

Neve gioie e dolori: attivato in Valle il «protocollo valanghe»

La Regione ha concesso 32 mila euro per garantire il monitoraggio costante e l’elicottero per le slavine
Pericolo bianco. Alcune zone della Valle sono soggette al fenomeno
Pericolo bianco. Alcune zone della Valle sono soggette al fenomeno
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Tutte le cime sono già imbiancate. E gli esperti di previsioni meteo sentenziano già da tempo che, il prossimo, sarà un inverno nevoso.

Bene per gli operatori turistici (se i pronostici saranno confermati) ma la neve, spesso, non è tutta manna. I disagi sono dietro l’angolo e non parliamo solo di strade e marciapiedi imbiancati o gelati (a quelli stanno già pensando Comuni e Provincia con i piani neve).

Con precipitazioni abbondanti la montagna bresciana, in particolare quella camuna, è sinonimo di valanghe: per questo serve fare attenzione, prevenzione e adottare misure di sicurezza.

I noti problemi tra Campolaro e Bazena, sulla provinciale 345, e, sempre sulla stessa arteria, nella zona del Gaver; e poi ancora Villa di Lozio, Montecampione, il Mortirolo e alcune aree tra Ponte e il Tonale sono sotto osservazione.

Quest’anno, memori dei problemi del passato, si è partiti per tempo: la Regione, già da un paio di settimane, ha approvato il «protocollo valanghe», concedendo 32mila euro per garantire il monitoraggio costante, per tutta la durata della stagione invernale (da novembre ad aprile), del manto nevoso da parte dei tecnici nivologi.

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