Valcamonica

Nella caserma dei carabinieri una stanza dedicata alle donne

E' la quarta nel Bresciano ed è stata realizzata grazie a Soroptimist
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Denunciare un abuso è difficile. Ma farlo in un luogo appartato e accogliente può aiutare.

Così per sostenere le donne vittime di soprusi è stata aperta ieri nella caserma dei carabinieri a Breno una «stanza tutta per sé», un’aula protetta per l’audizione delle persone che denunciano abusi. Perché, in un ambiente confortevole e accogliente, dovrebbe essere più facile sentirsi al sicuro e protette nel momento in cui si sporge denuncia o si viene interrogate. È la convinzione del Soroptimist international d’Italia, che ha siglato un protocollo d'intesa con il comando generale dell’Arma dei Carabinieri
Un progetto che ha già permesso l’apertura di 71 stanze in tutta Italia, di cui quattro nel Bresciano (oltre a Breno, anche Brescia, Salò e Desenzano, mentre a Chiari è stata donata la valigetta «stanza tutta per sé portatile» per raccogliere le testimonianze anche in ambienti esterni).
Al taglio del nastro erano presenti il comandante provinciale dei carabinieri colonnello Luciano Magrini, il comandante della compagnia di Breno maggiore Salvatore Malvaso (cui è stato anche consegnato un riconoscimento per i vent’anni di comando) e le presidenti nazionale, Leila Picco, e locale, Giusy Rolfi, del Soroptimist. Il sindaco di Breno Sandro Farisoglio, nel suo intervento, ha assicurato l’impegno per reperire i fondi necessari per adeguare la caserma e renderla funzionale alla presenza di personale femminile.
La stanza è stata allestita dalle socie del Club, in collaborazione con la compagnia di Breno, ed è resa ancora più confortevole dall’opera realizzata ad hoc dall’artista camuna Paola Ducoli.
Nessuno, ieri, ha potuto fare a meno di notare le lacrime di Erica Patti, che le hanno rigato il viso durante la scopertura della targa. E un pensiero è volato anche alla professoressa Gloria Trematerra, uccisa dal marito due anni fa.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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