Nata con la polmonite da mamma positiva: ora Anna è a casa
Anna è una guerriera. È forte (e bella) nonostante sia minuscola e indifesa. Anna, con la sua energia, è nata per dire a tutti - e Dio sa quanto ce ne sia bisogno in questi giorni di emergenza coronavirus - che c’è ancora speranza, che il virus può essere sconfitto.
È venuta alla luce il 25 marzo, un mese prima del termine, con una polmonite che la stava soffocando. Mamma Valentina era a casa a Berzo Demo da una settimana con la febbre e tutti i sintomi del Covid-19 e, in effetti, dopo il parto, è risultata positiva. Si stava curando a domicilio, ma sentiva che qualcosa non andava. La notte del 25 è stata male e col marito Ivan ha raggiunto la clinica Sant’Anna in città, dove è stata sottoposta al cesareo. La bimba è nata con gravi problemi respiratori e nel pomeriggio è stata portata al Civile, nel reparto di Rianimazione pediatrica ed è stata intubata. Così è rimasta per una settimana.
Nel frattempo la mamma è tornata a casa, in isolamento col marito e il fratellino Mattia di quasi sei anni. Sono stati giorni - non serve dirlo - terribili. Valentina ha guardato la sua piccola in incubatrice solo per pochi minuti nell’uscire dalla sala operatoria e il papà è rimasto ore all’ingresso solo senza sapere nulla. A casa l’hanno vista per due settimane grazie alle videochiamate dei medici.
Ogni giorno, per quindici giorni, le condizioni di Anna sono migliorate. Fino alla notizia che sarebbe stata estubata, perché respirava bene, che aveva iniziato a mangiare, perché prima veniva nutrita col sondino, e che tutte le funzioni erano nella norma. Una sera una dottoressa ha chiamato Valentina per dirle: «Anna sta bene, è prossima alle dimissioni». E già la mattina seguente il foglio era firmato. Mamma e papà, inchiodati in quarantena, sono stati aiutati da un gruppo che, da sempre, veglia su Berzo Demo e non solo.
A percorrere i novanta chilometri che separano il paese dal Civile ci ha pensato Arnica: due volontari hanno ritirato l’ovetto e sono scesi in città, hanno preso in custodia la piccola e sono rientrati insieme a Luisa, infermiera di Sellero che lavora in ospedale e che ha fatto da amorevole tramite per due settimane. In meno di quattro ore il più bel regalo di Pasqua, in una sorta di seconda rinascita, Anna è stata consegnata tra le braccia dei suoi genitori. Oggi sta bene, mangia e dorme come un neonato deve fare, come se nulla fosse accaduto. «La mia piccola ha voglia di vivere - racconta Valentina -, lo ha dimostrato quando è riuscita a dare il segnale che doveva uscire e lo ha fatto in quei terribili giorni intubata. Porta il nome della nonna, che era una battagliera. Io non ho mai smesso di pensare che sarebbe tornata a casa. Abbiamo sentito tanto amore intorno a noi, adesso pensiamo al futuro».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato